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Strade dissestate, Piciocchi risponde a Ferrante: "Effettuati 180 chilometri di ripristini definitivi"

L'assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova ha replicato al presidente del Municipio Bassa Valbisagno sulla manutenzione delle strade

L'assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi ha replicato al presidente del Municipio Bassa Valbisagno Massimo Ferrante che, dalle pagine di Genova Today aveva lanciato un grido di allarme sullo stato delle strade genovesi dopo i quattro incidenti mortali di inizio 2022.

"Strade pericolose e incidenti, serve la manutenzione", il grido di allarme di Ferrante

"Le dichiarazioni del presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante - replica Piciocchi sui social - intendono, neppure troppo velatamente, ingenerare il dubbio che il tragico incidente di giovedì notte in via Toti sia dipeso dalle scadenti condizioni del manto stradale (che, in realtà, è stato accertato essere in ordine), le trovo francamente inaccettabili". 

"Era già successo a gennaio - aggiunge l'assessore - in occasione della morte del giovane travolto da uno scooter sulle strisce pedonali di via Casoni e, oltre un anno fa, a seguito del drammatico decesso di una giovane donna in monopattino in via Monticelli, schiacciata da un mezzo pesante. Ebbene, in tutti questi casi gli organi inquirenti hanno escluso responsabilità in capo al comune: non per il presidente del Municipio III che, evidentemente, indossa al contempo le vesti di giudice e investigatore".

"Ma andiamo con ordine - continua Piciocchi - critico prima di tutto il metodo, perché il Municipio è parte integrante dell'amminisrazione comunale e quando si fallisce, si fallisce insieme, quando si vince, si vince insieme. Qualunque presidente di Municipio ha tutti gli strumenti per chiedere e attivare ogni verifica sia ritenuta necessaria, senza aspettare incidenti gravi per comunicare il suo pensiero e sparare a zero contro quel sistema di cui egli stesso fa parte e qui manifesto anche il mio personale disappunto per avere sempre impostato con estrema correttezza le relazioni istituzionali con i presidenti di Municipio. Troppo comodo chiamarsi fuori quando ci sono i problemi: almeno si abbia l'accortezza di tacere. Inoltre ricordo che in Italia vige una vera e propria anarchia perché il nostro legislatore, negli ultimi anni, per incentivare la transizione digitale ha enormemente incentivato la posa della fibra, lasciando di fatto i Comuni privi di strumenti per governare efficacemente le rotture suolo e mantenere il controllo della situazione nei confronti dei cosiddetti grandi utenti. È un problema che in molti abbiamo posto al Governo. Nel frattempo, però, a Genova abbiamo approvato lo scorso anno un regolamento di cui vado fiero, perché è molto più restrittivo delle regole nazionali, imponendo anche il rilascio delle fideiussioni da parte degli operatori: può sembrare banale ma per questo solo fatto abbiamo più volte ricevuto minacce di ricorsi al Tar che, in effetti, in passato sono stati fatti".

"Ma vi è di più - conclude l'assessore ai lavori pubblici - come si può constatare da circa un anno a questa parte abbiamo lavorato intensamente con la società Open Fiber e sono stati effettuati circa 180 chilometri di ripristini definitivi sulle strade, eliminando le cosidette 'minitrincee', con la stesa del nastro d'afalto largo un metro e mezzo, che è più del doppio di quanto imposto dalla normativa nazionale. Sono a disposizione del Presidente del Municipio III, come di chiunque, per parlare e confrontarmi su questi argomenti".

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