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Domenica, 11 Giugno 2023
Politica

"Strade pericolose e incidenti, serve la manutenzione", il grido di allarme di Ferrante

Quattro incidenti mortali da inizio anno, il presidente della Bassa Valbisagno: "Abbiamo segnalato più volte le zone critiche tra attraversamenti pericolosi, strade buie e rattoppi, la giunta ha deciso di concentrarsi sulle grandi opere: è inutile presentarsi in giacca e cravatta se poi si indossano le scarpe rotte"

Quattro incidenti mortali a Genova a inizio 2022. L'ultima tragedia si è consumata in via Toti a Staglieno nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 febbraio, a perdere la vita il 18enne Marco Santeusanio scivolato sull'asfalto con il proprio scooter. In precedenza avevano perso la vita un 22enne travolto da un'auto in via Casoni a San Fruttuoso mentre attraversava la strada il 7 gennaio, un ciclista a Bolzaneto il 10 gennaio e un motocicista in via San Felice a Molassana il 28 gennaio.  

Il presidente del Municipio Bassa Valbisagno Massimo Ferrante torna a chiedere alla giunta Bucci una maggiore attenzione sul tema delle manutenzioni ordinarie, puntando il dito contro i 'rattoppi' sull'asfalto, la scarsa illuminazione delle strade e attraversamenti pedonali poco visibili e, quindi, pericolosi. In serata è poi arrivata anche la risposta dell'assessore Piciocchi che ha difeso l'operato dell'amministrazione comunale.

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"Lo scorso anno - spiega a Genova Today Ferrante - lanciai un grido di allarme dopo la tragica morte di una giovane mamma in monopattino all'incrocio tra e via Monticelli e corso De Stefanis, la giunta però mi accusò di strumentalizzazioni promettendo un piano straordinario per il 2021. Siamo nel 2022 e la situazione è sempre la stessa. Questa giunta ha deciso di concentrarsi sulle grandi opere, tralasciando però la manutenzione ordinaria: è inutile presentarsi in giacca e cravatta - chiosa Ferrante - se poi si indossano le scarpe rotte".  

Il presidente della Bassa Valbisagno sottolinea quelle che sono, a suo avviso, le principali problematiche: "Le nostre strade sono piene di 'tappulli' legati agli scavi per la fibra ottica - spiega - le tracce con cemento e asfalto hanno dilatazioni termiche diverse con caldo e freddo, questo è il motivo per cui si creano aperture e avvallamenti. Dovevano essere una soluzione provvisoria per sei mesi, invece dopo tre anni sono ancora lì e gli incidenti si moltiplicano. Le strade sono buie - prosegue Ferrante - l'illuminazione è stata fatta senza pensare alla differenziazione della tipologia di led in base alla resa sulla strada, tanti attraversamenti stradali non sono ben segnalati. Io ho inviato anni fa l'elenco delle criticità del mio Municipio al sindaco, ma nulla è stato fatto in queste zone. Ben vengano gli appelli per la mobilità dolce, ma prima bisognerebbe pensare alle manutenzioni delle strade in ogni parte della città; quello che stiamo vivendo sembra davvero un bollettino di guerra tra incidenti mortali e con feriti gravi. Si intensificano i controlli con le multe ed è giusto punire i comportamenti sbagliati, ma questi soldi devono essere reinvestiti per un piano di illuminazione e messa in sicurezza, che parta dagli attraversamenti più pericolosi, quelli che da anni vengono segnalati dal sottoscritto e da altri presidenti di Municipio nelle altre zone della città"."Questa amministrazione - conclude Ferrante - ha depotenziato il ruolo dei Municipi e ha scelto di puntare sulle grandi opere e non sulla manutenzione ordinaria. Si tratta di una scelta secondo me politica, io parlo con i cittadini della mia zona e le persone mi chiedono risposte su quelli che spesso sembrano problemi 'minori', ma che a mio avviso dovrebbero essere i primi a essere affrontati rispetto a grandi progetti come skytram o tunnel subportale. Lancio, per l'ennesima volta, un grido di allarme, la Bassa Valbisagno racchiude 80mila abitanti in un fazzoletto di terra e ha la più alta concentrazione di incidenti, qui ci sono alcune delle zone più pericolose della città, penso a via Torti, corso Sardegna, l'incrocio di piazza Giusti, ma anche corso Casoni, via Fereggiano e via Giacometti. Bisogna fare qualcosa".

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