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"Salvate la Sampdoria femminile", l'appello del Centro Antiviolenza Mascherona

La psicologa Silvia Cristiani e il consigliere municipale Federico Giacobbe: "Chiediamo a tutti gli imprenditori e alle personalità facoltose della città di contribuire al salvataggio di qualcosa di molto più grande di una squadra di calcio, dando un forte segnale di civiltà"

Un appello alla Sampdoria per non far sparire la squadra di calcio femminile e agli imprenditori a dare una mano per il suo salvataggio. È stato lanciato dal Centro Antiviolenza Mascherona, realtà che da anni lavora per tutelare le donne, insieme al consigliere municipale della Media Val Bisagno Federico Giacobbe del Movimento 5 Stelle. La vicenda è nota, dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno nel campionato di Serie A la nuova società ha comunicato di volersi disimpegnare spiegando che "le situazioni economiche ereditate e i costi eccessivi della gestione di una squadra femminile professionistica in Serie A non permettono di continuare". Il club sta comunque lavorando per trovare una soluzione. 

Apre Federico Giacobbe riassumendo la vicenda: "L'unica squadra ligure a militare nella massima serie sarà probabilmente sciolta e le calciatrici professioniste dovranno trovare una collocazione, se fortunate, in una nuova società, o rimanere disoccupate". 

Silvia Cristiani, psicologa del Centro Antiviolenza Mascherona prosegue: "Il fallimento dell'unica squadra di calcio proffessionista della Liguria sarebbe un fallimento del territorio che, nel 2024, sarà anche capitale dello sport". 

Ancora Giacobbe: "Un risultato così negativo non si può ridurre a singole responsabilità, ma va esplorato e condiviso con la comunità tutta, che ancora una volta ha finto di avere realizzato un contesto dove vi sono pari diritti a prescindere dal genere, ma che in realtà ha espresso l'ennesimo tentativo per sentirsi giustificato e in pace con la coscienza. Perché, è doveroso ricordarlo, una società di calcio è un'azienda che ha l'obiettivo, molto spesso faticoso, di produrre indotto. Se noi tutti avessimo seguito il calcio femminile dimostrando un reale interesse, maggior rispetto e disponibilità, probabilmente non sarebbe diventato un ramo da tagliare". 

Chiude Cristiani: "Ci appelliamo quindi a tutti gli imprenditori e alle personalità facoltose del territorio e della città perché possano contribuire al salvataggio di qualcosa di molto più grande di una squadra di calcio, dando un forte segnale di civiltà. Ci affidiamo anche alle istituzioni perché possano attivarsi per trovare strutture e risorse, le stesse che vengono date al calcio maschile". 

Il video completo dell'appello 

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