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Politica Pegli / Largo Calasetta

Fontana di Pegli, scatta la raccolta firme per il "no"

Il Comitato Pegli Bene Comune con altre associazioni sabato 27 gennaio organizzerà una raccolta firme per convincere l'amministrazione a spendere i soldi per la fontana in altre opere per il quartiere

Circa 280mila euro per una fontana da costruire in piazza Calasetta, nel cuore di Pegli, di fronte al mare: l'operazione sta sollevando una marea di polemiche dal territorio ma anche in Comune e in Regione. E non manca chi, dai banchi dell'opposizione, punta il dito sul rapporto di parentela che ci sarebbe tra il progettista e un collaboratore dell'assessore Mauro Avvenente. Infine, il Comitato Pegli Bene Comune ha deciso di organizzare una raccolta firme per convincere l'amministrazione a spendere i soldi della fontana in altro modo.

La petizione in piazza a Pegli 

Il Comitato Pegli Bene Comune con altre associazioni e cittadini sabato 27 gennaio organizzerà una raccolta firme con un banchetto in largo Caladtta dalle 10 alle 18, per convincere l'amministrazione a spendere i soldi per la fontana in altre opere per il quartiere. Ai firmatari è richiesto un documento di identità.

"Come cittadini di Pegli - recita il testo della petizione - riteniamo profondamente sbagliata la decisione di realizzare una nuova fontana in largo Calasetta, con una spesa a bilancio pari a 280mila euro. Una somma ingente e uno spreco di risorse che, a nostro modo di vedere, andrebbero destinate piuttosto ad altri interventi attesi da tempo dal territorio quali ad esempio manutenzione strutture scolastiche, ripristino e manutenzione aree gioco per bambini, decoro ville storiche, manutenzione strade e marciapiedi. Inoltre, in vista degli imminenti lavori di ripavimentazione di largo Calasetta, inseriti nel quadro del rifacimento di tutta la passeggiata, chiediamo che venga salvaguardato e correttamente ripristinato l’attuale disegno della Rosa dei Venti. Più in generale, auspichiamo maggiore condivisione e trasparenza per le prossime azioni che si intendano intraprendere sul territorio pegliese".

Linea Condivisa: "Per Pegli ci sono altre priorità"

Nel frattempo anche il clima politico si scalda: già la settimana scorsa il tema era stato sollevato in consiglio comunale con un'interrogazione di Filippo Bruzzone (Lista Rossoverde) che chiedeva quali realtà del territorio erano state contattate per l'illustrazione del progetto. L'assessore alle Manutenzioni Avvenente aveva risposto che la fontana serve per riqualificare il territorio e rafforzare, con il suo significato, i rapporti tra Genova e le comunità tabarchine. 

Oggi Bruzzone torna alla carica e, con lui, anche il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino, equiparando il caso a quello dei container di via Negrotto Cambiaso: "Emergono ulteriori dettagli sulla vicenda che confermano la completa estraneità delle associazioni (fatta eccezione della Pro Loco) e il coinvolgimento del figlio di un collaboratore dell’assessore Avvenente, strettamente legato alla società che si è aggiudicata in affidamento diretto dal Comune l’incarico diretto di progettazione della fontana per un importo che supera gli 11 mila euro. Dopo il caso dei container per minori stranieri non accompagnati che l’amministrazione comunale voleva installare in un’area di proprietà di una componente dello staff dell’assessore Lorenza Rosso, ecco un’altra figuraccia. Per Pegli ci sono sicuramente altre priorità".

La protesta è montata anche in consiglio comunale mentre l'assessore Avvenente, da parte sua, ha fatto sapere di respingere con forza quelle che ha chiamato "illazioni" e di non avere alcun interesse personale nello sviluppo dell'opera: "Riqualificare il territorio serve per restituire una città bella e attrattiva sia per i residenti sia per i turisti. Perché non coinvolgere anche il ponente? La fontana avrà un forte valore simbolico, dimostrerà che si può convivere tra popoli e culture diverse così come ha dimostrato l'epopea del popolo tabarchino. Abbiamo parlato del progetto con le amministrazioni di queste realtà territoriali, con le comunità tabarchine che ancora oggi conservano i nostri cognomi, la nostra storia e la nostra lingua, e che si sono dette entusiaste di un’idea che consentirà di stringere con esse rapporti ancora più stretti". 

Filippo Bruzzone e Fabio Ceraudo con cartelli di protesta in consiglio comunale

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