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Politica Begato / Via Pierino Negrotto Cambiaso

Minori stranieri nei container: si dimette la collaboratrice dell'assessora, il terreno era suo

"Il terreno non sarà più utilizzato per nessuna attività collegata all'amministrazione comunale" ha detto il sindaco Bucci in consiglio comunale. La minoranza ha chiesto in massa anche le dimissioni dell'assessora ai Servizi Sociali, Lorenza Rosso

La collaboratrice amministrativa dell'assessora ai Servizi Sociali Lorenza Rosso, proprietaria della società a cui appartiene il terreno su cui dovrebbero essere posizionati i container per alloggiare i minori stranieri non accompagnati, in via Negrotto Cambiaso, si è dimessa dal suo incarico. Il caso negli ultimi giorni ha sollevato una vera e propria bufera politica, con l'opposizione che ha chiesto spiegazioni. 

La notizia è arrivata nel primo pomeriggio, con una comunicazione del sindaco Marco Bucci: "C'è stato un grosso inciampo - ha detto parlando all'Aula Rossa - e siccome queste cose vanno risolte, la collaboratrice ha dato le dimissioni, scritte e documentate. Il terreno di cui si è capita la proprietà nelle ultime 18 ore non sarà più utilizzato per nessuna attività collegata all'amministrazione comunale. Non ci sono problemi legali, abbiamo fatto valutare dall'avvocatura, c'è un discorso di potenziale conflitto di interessi, ma siccome l'amministrazione deve essere trasparente, dobbiamo prendere provvedimenti. Il potenziale conflitto è come se fosse un conflitto, dev'essere messo in chiaro e risolto".

Per quanto riguarda i container, Bucci ha aggiunto: "Questo non vuol dire che i moduli abitativi siano da scartare. Questi moduli, adottati già nei Comuni di Torino, Milano e altri, sono utilizzati per l'alloggio delle persone, sia maggiorenni sia minorenni. Rimangono un'opzione che abbiamo per poter ospitare le persone, si tratta di trovare il posto giusto".

L'opposizione chiede le dimissioni anche dell'assessora Rosso

L'opposizione tutta (Pd, lista Rossoverde, M5s, Azione e Uniti per la Costituzione), negli interventi successivi dei consiglieri, ha richiesto le dimissioni anche dell'assessora Rosso, esortandola a prendere la parola direttamente per spiegare quanto accaduto: "La responsabilità non è di una collaboratrice di fiducia - ha detto Filippo Bruzzone, lista Rossoverde - ma di un'assessora che l'ha scelta. Mi risulta difficile la ricostruzione tale per cui una persona che l’assessora sceglie di sua fiducia non le dica niente. La questione è politica. Assessora, si dimetta e si assuma le responsabilità senza riversarle sulla collaboratrice che non risolve il problema politico di gestione della città". "Per giorni - ha commentato Simone D'Angelo, capogruppo Pd - abbiamo chiesto il perché di una scelta tanto infelice quanto scellerata per ospitare minori stranieri. Ci siamo sentiti ripetere che era una proposta arrivata da privati. Si erano dimenticati però di dirci che tra i privati in questione ci fosse una collaboratrice dell’assessora Rosso".

Non sono mancate le difese della maggioranza. Paolo Gozzi di Vince Genova ha replicato: "Siamo davanti a un fatto negativo ma anche a una pronta reazione dell'amministrazione. Quello che è emerso è stato affrontato, il resto sono allusioni. Sento l'urgenza di spostare la questione nel merito: se prima avevamo un'emergenza, oggi l'abbiamo doppia e dobbiamo essere nelle condizioni di accogliere i migranti".

Il caso riguarda la proprietà dell'area destinata a ospitare il centro per minori non accompagnati: dagli accertamenti catastali, infatti, come spiegato dal Secolo XIX che ha sollevato il caso, è emerso che la società titolare appartiene a una componente dello staff dell'assessora, parte dei collaboratori ex articolo 90. In seguito, oggi, la comunicazione del sindaco.

Il Comune non aveva ancora rilasciato autorizzazioni

Già lo scorso martedì, nell'ambito del consiglio comunale, si era parlato della questione del container a Rivarolo: la stessa assessora Rosso aveva risposto che il Comune non aveva ancora rilasciato autorizzazioni per quella zona, e che dovevano essere depositati ancora documenti relativi alla funzionalità delle strutture, procedura per cui si stimavano circa 15 giorni di tempo.

"Ma - aveva concluso la settimana scorsa - se la struttura sarà idonea, la accrediteremo".

Gambino: "Minori stranieri, abbiamo difficoltà nel reperimento di strutture"

Nell'ambito dello stesso consiglio comunale - prima dell'intervento del sindaco Bucci - si era già parlato di migranti e container, con un'interrogazione del consigliere Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione): "Le strutture di accoglienza genovesi - ha detto il consigliere - appaiono ormai al limite delle proprie capacità, come dimostra la recente decisione di alloggiare alcuni migranti in container. In più, domenica scorsa il governo aveva assegnato a Genova la nave Ong spagnola Open Arms, con 178 persone salvate a bordo".

"Open Arms è stata dirottata su Carrara, ma questo è un discorso slegato dagli arrivi - ha puntualizzato l'assessore alla Sicurezza Sergio Gambino -. Abbiamo rappresentato al prefetto e tramite lui al governo, il fatto che abbiamo una situazione di difficoltà nel reperimento di strutture che favoriscano il percorso di integrazione di chi, arrivato da clandestino, deve chiedere il permesso umanitario".

Per quanto riguarda i  minori stranieri non accompagnati, "dal momento che vengono destinati dal ministero o che emergono nella città, è il tribunale che nomina l’amministrazione come loro tutore e, indipendentemente dal numero, non ci si può opporre, ma bisogna fare in modo di portarli in strutture socio-educative adeguate".

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