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Domenica, 28 Aprile 2024
Le voci dell'accoglienza

Corsi di italiano e accoglienza: "Così aiutiamo i migranti, hanno entusiasmo e fame di sapere"

Le testimonianze delle insegnanti volontarie nei corsi organizzati nelle strutture gestite dalla Croce Bianca Genovese con il supporto di GenovaSolidale

È passato oltre un mese dall'allestimento della tendopoli di Voltri all'interno del capannone degli ex cantieri navali Costaguta e prosegue il lavoro di accoglienza portato avanti dalla Croce Bianca Genovese insieme a volontari e reti di associazione che forniscono un proprio contributo. Un impegno costante, che viene portato avanti in circa 40 strutture nel territorio della Citta Metropolitana di Genova, per offrire anche un supporto linguistico ai migranti appena arrivati in Italia. Grazie a tanti insegnanti volontari vengono infatti impartite lezioni di italiano, step fondamentale per l'integrazione nel nostro Paese e nella nostra città.

Lezioni di italiano nelle strutture gestite dalla Croce Bianca Genovese 

Federico Ursi, coordinatore Comunicazione Croce Bianca Genovese spiega: "La struttura di Voltri si affianca a tutte le altre che vengono gestite dalla nostra pubblica assistenza. Siamo passati al secondo step dell'accoglienza, grazie alla collaborazione di persone e reti di associazioni che si mettono a disposizione per fornire ai nostri ragazzi e ragazze gli strumenti di cui avranno bisogno per accedere alla vita del paese ospitante al termine dell'iter per il rilascio dei documenti. Grazie a reti come GenovaSolidale che organizza e gestisce il volontariato degli insegnanti - prosegue Ursi - siamo in grado di offrire corsi d'italiano anche agli ospiti delle altre strutture gestite dalla Croce Bianca Genovese oltre a quella di Voltri, vale a dire, ad esempio, il Don Bosco o via Carzino. Aule per lo studio sono allestite a Sampierdarena presso Vico Scanzi, l'Anpi e la Soms Universale in cui operano gli insegnanti volontari che tengono le loro lezioni ai ragazzi delle diverse strutture. Sono tanti, ma mai abbastanza e questo vuole essere anche un invito rivolto a tutti coloro che abbiano voglia e tempo di mettersi a disposizione". Parola che passa a Federico Scacchetti, direttore sanitario della Croce Bianca Genovese: "A pochi giorni dall'arrivo della nave Geo Barents - racconta - i ragazzi accolti a Voltri sono stati attenzionati dal punto di vista sanitario, ma non questa è l'unica priorità. Si aggiunge quella di fare formazione, iniziata grazie all'aiuto di tante persone e associazioni come GenovaSolidale. Una 'mission' condivisa, perché queste persone possano integrarsi e avere le basi di lingua italiana".

Corsi di italiano e accoglienza migranti nelle strutture della Croce Bianca Genovese. Foto

Il supporto di GenovaSolidale: "Insegnamento e inserimento"

Luca Bonfiglio di GenovaSolidale aggiunge: "Da circa un mese ci siamo attivati per offrire corsi di italiano a ragazzi e ragazzi ospitati nelle strutture gestite dalla Croce Bianca Genovese. Presso la società Universale a Sampierdarena si svolgono le lezioni per i migranti di via Carzino, poi abbiamo attivato queste scuole anche a Villa Maria a Sestri Ponente, per tutti gli ospiti della tendopoli di Voltri. Il percorso che ci siamo fissati parte dall'insegnamento - - prosegue Bonfiglio - e poi porta all'inserimento dei ragazzi in strutture abitative. Dobbiamo inoltre effettuare il riconoscimento delle persone, carta d'identità e codice fiscale. Molti di loro vogliono partire e ricongiungersi alla famiglia in altri Paesi europei, ma molti altri vogliono rimanere qui. La Croce Bianca sta facendo un lavoro egregio nel cercare di ospitare anche gli ultimi arrivati dalla nave Geo Barents, ricordo che continuano anche le raccolte alimentari, di libri scolastici e la ricerca di volontari che portino gli alimentari all'interno delle famiglie che hanno bisogno".

Le insegnanti: "Hanno fame di conoscere e capire, apprendono con entusiasmo"

Eleonora De Marchi è una delle insegnanti volontarie, in pensione dal 2017, offre la sua esperienza ai migranti, per aiutarli a imparare l'italiano: "Da anni svolgo questo lavoro volontario. - racconta -. Questi ragazzi che arrivano in Italia hanno fame di conoscere. L'ho imparato da loro, sono entusiasti, vogliono esprimersi e capire questo mondo per loro totalmente nuovo. Parlo l'inglese e il francese e in questo modo riesco a comunicare con loro, tutti quelli con cui ho lavorato mi hanno lasciato qualcosa. Cerco di farli parlare, ed è la cosa più difficile. Quando riescono anche a scrivere la loro storia è una soddisfazione incredibile". Anche Massimiliana Baldacci è una insegnante in pensione: "Un'esperienza che arricchisce moltissimo per il contatto e il confronto con questi ragazzi. Ma più che altro spero di lasciare qualcosa a loro, non solo a capire e parlare la lingua, ma nel farli sentire accolti, cosa fondamentale". Barbara Barroero, un'altra insegnante, conclude: "Sono tutti molto volenterosi, imparare l'italiano è una delle poche chance che hanno per integrarsi a Genova in questo momento".

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