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Cronaca

Emergenza lavoro: la voce del sindacato

La Filt Cgil interviene per chiedere un tavolo congiunto con istituzioni locali, Autorità Portuale e associazioni di categoria legate alla logistica per fare il punto sulle numerose vertenze genovesi come Fincantieri, Fnac, Gnv e Centrale del Latte

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Genova - Ci uniamo alla preoccupazione espressa dall’assessore regionale Enrico Vesco sulla mancanza di fondi e la necessità di “diminuire il numero dei lavoratori cui si concedono gli ammortizzatori e comunque per sei mesi”. Le richieste per siglare accordi per l’erogazione degli ammortizzatori in deroga continuano ad arrivare in sindacato ogni giorno e sempre per un maggior numero di aziende.

Crediamo che vada fatto di più: la situazione va via via aggravandosi. Alle grandi vertenze che riguardano la nostra città e la nostra regione (Fincantieri, Fnac, Grandi Navi Veloci, Centrale del Latte, per citare i casi più recenti), e che più facilmente hanno visibilità sui media, dobbiamo aggiungere e dare voce a tutte quelle aziende di piccole e media dimensione che ruotano intorno alla movimentazione delle merci e al porto di Genova.

Fortunatamente nei traffici marittimi si sta registrando un trend positivo che potrebbe portare a chiudere il 2012 con un risultato record. Risultato che però non trova corrispondenza, in termini occupazionali, per case di spedizioni, corrieri, agenzie marittime, broker. Il lavoro del sindacato in questo settore è ormai esclusivamente quello di siglare accordi per l’erogazione di ammortizzatori in deroga.

Lo scenario espresso dall’assessore Vesco ci preoccupa. Sono migliaia i lavoratori che, se vedranno venir meno l’erogazione degli ammortizzatori in deroga non potranno più fare fronte non solo alle scadenze mensili ma non avranno più il necessario per vivere. Brutale? No è la semplice verità. La mancanza di fondi che determina le scelte della Regione Liguria, sempre attenta e sensibile alla situazione dei lavoratori che vengono licenziati, si inserisce in un quadro occupazionale della nostra città e della nostra regione gravissimo e più volte evidenziato dalla Cgil e, proprio di recente, ben sintetizzato dal direttore della sede di Genova della Banca d’Italia, Letizia Radoni, che ha così commentato il quadro congiunturale 2012: “la situazione economica della Liguria è di marcata difficoltà, non ci sono buone notizie in questo senso”. Per Bankitalia la disoccupazione è il principale indicatore negativo per la Liguria dove “è cresciuta in modo molto rilevante e soprattutto è diminuito il numero degli occupati in maniera sensibilmente più marcata rispetto al nord ovest e al resto dell’Italia”.

Riteniamo non più prorogabile l’insediamento di un tavolo congiunto con istituzioni locali, Autorità Portuale e associazioni di categoria legate alla logistica per individuare una soluzione. Richiedendo anche un intervento a livello nazionale, per fare fronte alla grave situazione  in cui i lavoratori del settore - con le loro famiglie- verranno a trovarsi. Il sindacato non vuole, e non può essere, solo l’interlocutore da contattare per la firma degli accordi di nuova cassa integrazione. Crede in un lavoro di sintesi tra tutti i soggetti interessati e coinvolti per individuare strategie di insieme che possano dare una speranza a chi perde il lavoro, ai disoccupati e a tutta la nostra città.

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