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Cronaca

Ansaldo, la giornata di protesta: "Urgente che il governo ricapitalizzi l'azienda"

Dall'incontro con l'azienda - spiegano le organizzazioni sindacali - è emerso che la ricapitalizzazione da parte di Cassa Depositi e Prestiti, a 50 giorni dalla richiesta, non è ancora avvenuta

Si è trasformato in corteo arrivando fino alla Prefettura, il presidio convocato per stamattina, mercoledì 21 settembre, per discutere del futuro dell'Ansaldo. L'appuntamento era alle 8,15 davanti alla portineria centrale: a comunicarlo i sindacati Fim-Cisl, Fiom e Uilm dopo la riunione di ieri con la direzione aziendale in cui sono emersi gravi elementi sullo stato dell'impresa. In piazza, un migliaio di manifestanti tra lavoratori di Ansaldo, sindacati, studenti medi, consiglieri comunali e regionali.

Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil Liguria, commenta così la manifestazione: "Abbiamo chiesto con forza al Prefetto di farsi immediatamente parte attiva verso il governo. Ansaldo che ad oggi dichiara 200 mila ore di scarico di lavoro a fronte della mancanza di commesse dal primo marzo 2023. È urgente che il governo ricapitalizzi l'azienda e soprattutto sblocchi quelle commesse già affidate e poi bloccate a causa dei ritardi sulla transizione energetica. Si tratta del rifacimento di 3 centrali che dovrebbero passare da carbone a gas e che sarebbero una boccata d'ossigeno per i lavoratori.  Abbiamo ottenuto mostrando la forza dei lavoratori Ansaldo impegni precisi e scritti. Ora ci aspettiamo riscontri concreti da parte del Governo. Se così non sarà, se il governo non batterà un colpo, torneremo in piazza con ancora maggiore forza e determinazione"

Dall'incontro di ieri con l'azienda - spiegano le organizzazioni sindacali - è emerso che la ricapitalizzazione da parte di Cassa Depositi e Prestiti, a 50 giorni dalla richiesta aziendale, non è ancora avvenuta: "A oggi nemmeno un euro è stato versato dall'azionista di maggioranza (nelle mani del governo) per far fronte ai gravi problemi di Ansaldo Energia". L'azienda ha poi comunicato che per il 2023 non ci sono commesse firmate: questo porterà a uno scarico di 200mila ore di lavoro a partire già dal 1 marzo, destinato ad aumentare se non si riuscisse a invertire rapidamente rotta.

Sullo scarico di lavoro "i dati peggiori degli ultimi 20 anni"

“Sulla ricapitalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti non c’è evidenza su tempi e quantità economica - dicono i segretari generali Fim Cisl Liguria Christian Venzano e i delegati della Rsi Fim Cisl Liguria -. Sullo scarico di lavoro per l’anno 2023 il quadro di Ansaldo Energia è davvero drammatico anche se leggermente migliorato rispetto alle previsioni iniziali, ma questi sono i dati peggiori degli ultimi 20 anni. Da questa situazione non devono rimetterci le lavoratrici e i lavoratori. L’azienda ha spiegato che la congiuntura in atto, tra guerra, aumento dell’energia e speculazione del gas, ha generato questa grave situazione che porta incertezza in tutta l’Europa nel mercato di riferimento e di fatto ha fermato la transizione in Italia. Ma questo è inaccettabile”, spiegano in una nota il segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano e i delegati della RSU Fim Cisl Liguria.

Ansaldo, l'allarme di Confindustria: "A rischio anche i fornitori della filiera"

“C’è una commessa di generatori di Terna - continuano - che il governo deve assegnare ad Ansaldo senza se e senza ma per aiutare questa azienda strategica per il sistema Paese che può dare una risposta importante per l’intera nazione, ma anche per il mondo intero, visto che sono poche le aziende che possono produrre sistemi di energia nel mondo. Nello stesso tempo Ansaldo deve allargare i suoi mercati di riferimento: il governo con l’88% della proprietà di CdP deve aiutare Ansaldo Energia ad entrare in altri mercati. Solo così possiamo veramente salvare e rilanciare Ansaldo Energia e tutelare i suoi lavoratori che hanno competenze che il mondo ci invidia".

Toti: "Sono ottimista di avere risposte da CdP"

“Ansaldo Energia è una grande risorsa per il sistema industriale italiano - è il commento del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - e lo sarà ancora di più per la divisione nucleare, visto che verso l’energia nucleare dovrà andare il nostro paese e l’Europa nel prossimo futuro. Non appena terminata questa crisi legata al costo del gas, auspico che un prodotto straordinario realizzato da Ansaldo Energia come le turbine possa tornare ad essere protagonista del mercato. Occorre che l’azionista Cassa Depositi e Prestiti, dopo l’uscita del capitale cinese, si appresti ad un piano di rilancio e sostegno dell’azienda nel medio e lungo periodo: questo è quello che chiediamo come istituzioni del territorio. Penso sia chiaro a tutti che rinunciare ad un patrimonio industriale come Ansaldo Energia sarebbe miope per il nostro Paese e quindi sono ottimista di avere risposte da Cassa Depositi e prestiti. È evidente che questi sono giorni paralizzati per il Paese dalla campagna elettorale e da un risultato atteso per domenica prossima, certamente sarà uno dei primi temi in agenda per il prossimo governo”.

"Non permetteremo che siano i lavoratori l'agnello sacrificale"

I sindacati non usano mezzi termini: "Una situazione disastrosa per lo stabilimento di Genova".

È stato ricordato dalle sigle come Ansaldo Energia avesse già firmato con l'Enel tre importanti commesse (la centrale a carbone di Brindisi, Civitavecchia e La Casella da riconvertire a gas), poi "fermate dal governo per scelte di politica energetica (continuare con il carbone). A queste bisogna aggiungere le commesse firmate (Linea Generatori) per il mercato russo poi stoppate dal governo per le sanzioni".

"In queste situazioni abbiamo una sola certezza - concludono i sindacati - non permetteremo che siano i lavoratori ad essere l'agnello sacrificale di scelte politiche di chi governa e di strategie aziendali poco lungimiranti".

La lettera ai dipendenti

Giorni fa, l'azienda ha inviato una lettera ai dipendenti annunciando uno scarico di lavoro per il 2023 a causa della "congiuntura internazionale, guerra russo-ucraina e crisi energetica".

Ma com'è possibile che la guerra colpisca solo Andaldo Energia, si chiedono i sindacati leggendo i dati di "Power Engineering International Journal" che fotografa le commesse prese nel mondo dai gruppi industriali del settore. Nel rapporto si legge che dal 1 marzo al 1 settembre General Electric ha ottenuto 7 commesse, Siemens 5 di cui una in Italia, Mitsubishi 3, Doosan 1, Ansaldo zero.

"L'amministratore delegato - scrivono Fim-Cisl, Fiom e Uilm - e a questo punto anche la Cassa Depositi e Prestiti, azionista di maggioranza controllata dal governo, spieghino ai lavoratori e alle lavoratrici di Ansaldo Energia e a tutta la città di Genova perché questo avviene".

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