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Economia

Ansaldo, l'allarme di Confindustria: "A rischio anche i fornitori della filiera"

Con quattromila persone a rischio, Confindustria Genova lancia l'allarme per la sopravvivenza delle piccole medie imprese della filiera e, di conseguenza, per la tenuta del sistema sociale e di welfare del territorio

Le notizie che riguardano Ansaldo Energia stanno preoccupando in questi giorni non solo i lavoratori (circa 2400) e la città di Genova, ma anche le numerose piccole e medie imprese, fornitori che collaborano da anni con l'azienda e che, nel tempo, hanno sostenuto rilevanti investimenti per adeguare i prodottie i processi alle esigenze dell'importante cliente. In totale, si parla di quattromila persone a rischio.

"In queste ore stiamo ricevendo manifestazioni di forte preoccupazione da parte di numerose piccole e medie imprese associateper l’attuale situazione di difficoltà di Ansaldo Energia" è il grido di allarme di Confindustria Genova. Il venir meno della regolarità dei pagamenti e l'eventuale inesigibilità dei crediti vantati a oggi dalle piccole e medie imprese della filiera metterebbe a rischio la loro stessa sopravvivenza. Di conseguenza, anche la tenuta del sistema sociale e di welfare dell'intero territorio.

"Da più parti - è il commento di Confindustria Genova - viene pertanto richiesto l’intervento urgente di Cassa Depositi e Prestiti per evitare conseguenze drammatiche sul tessuto delle piccole e medie imprese, che la stessa Cdp considera strategico per il Paese. Questa vicenda si inquadra in una politica sulla quale la nostra associazione è sempre più impegnata, volta a perseguire una maggiore integrazione tra grande industria e Pmi in un processo di ristrutturazione delle catene del valore avente per capisaldi l’innovazione tecnologica, l’apertura di nuovi mercati, la logistica e l’accesso al credito. Ansaldo Energia ha un ruolo primario in questo processo, che deve essere salvaguardato".

I volantini di solidarietà

In questi giorni sono stati diffusi volantini di solidarietà con i lavoratori di Ansaldo da parte di gran parte del mondo del lavoro genovese e dell'Anpi: a produrre volantini sono state attività ferroviarie, Fincantieri, Ilva, Leonardo, Phase Motion Control, Riparazioni navali, Esaote, Hitachi, Compagnia Unica, Psa Sech, Psa Genova Pra', Fuorimuro, Terminal Spinelli, Santa Barbara, Rimorchiatori uniti, Pilotini Porto di Genova, Gnv, Terminal Rinfuse, Stazioni marittime, Terminal Messina, Centro servizi Derna, Terminal Bettolo, Centro smistamento merci, Ormeggiatori Porto di Genova, Ge.Am, Saar depositi portuali, Bunkeraggio Genova, Oromare, Porto petroli, Saria, Adsp Malo e Anpi Genova.

Ansaldo: l'allarme e la manifestazione dei lavoratori

La 'bomba' è scoppiata il primo agosto, con l'azienda che ha comunicato di aver attivato l'articolo 2446 del codice civile che prevede la richiesta all'azionista (quello di maggioranza è Cassa Depositi e Prestiti) di ricapitalizzare, approvando le linee guida di un piano industriale "lacrime e sangue" che verrà presentato a settembre.

In pratica, riassume la Rsu Fiom Aen, l'azienda "è entrata ufficialmente in una situazione di pre-fallimento, con i debiti che superano i ricavi di centinaia di milioni di euro, e che se l’azionista di maggioranza, la CdP, non ricapitalizza, sarà commissariata portando i libri in tribunale, senza avere nemmeno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti: un disastro". 

Il giorno dopo, il 2 agosto, oltre mille manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la situazione dell'azienda. Ai lavoratori di Ansaldo Energia si sono unite anche delegazioni dell'ex Ilva e Fincantieri. Uilm, Fim e Fiom hanno comunicato che per settembre è già pronta una mobilitazione con istituzioni e la città intera per non perdere il più grande presidio industriale della regione.

Anche la Regione Liguria - oltre al mondo della politica ligure e genovese - si è mobilitata e ha fatto sapere di essere in contatto con i vertici di Ansaldo Energia per convocare un tavolo di confronto tra parti sociali, management e azionista.

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