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Cronaca Pegli

Comitati del ponente sul piede di guerra: "Uniti contro la minaccia di nuove servitù"

"Non c'è chiarezza sul futuro del ponente. In passato avevamo raccolto migliaia di firme, siamo pronti a rifarlo unendo le forze": i comitati si ribellano all'ipotesi di nuove servitù sul territorio

Autoparco a Fondega Sud, il Porto Petroli a Pra’, le Riparazioni Navali a Multedo o a Pra' con il contestuale prolungamento della diga portuale a levante o verso Voltri: sono solo alcuni dei grandi temi che stanno inquietando i cittadini del ponente, e i comitati si uniscono per dire 'no' all'ipotesi di nuove servitù sul territorio.

Il grido di allarme arriva da più parti: il comitato Pegli Bene Comune, l'associazione comitato di Quartiere Multedo, il gruppo Facebook Meno rumore meno fumo più lavoro da porto Pra', il comitato di via Cassanello, il comitato Lido di Pegli e il comitato Tutela Ambientale Genova. "Non passa settimana - scrivono in una nota congiunta, con una rassegna che cita anche articoli di GenovaToday - senza che sui giornali venga pubblicata un'ipotesi 'di sviluppo' che coinvolga il ponente Genovese, nella prospettiva del nuovo Piano regolatore portuale. Stiamo parlando di un territorio martoriato, sacrificato in nome di un'economia che troppo spesso non ha ripagato lo scempio subito". 

Per questo i comitati uniti esprimono la loro "contrarietà ad accogliere altre servitù, altri riempimenti, altre espansioni che inevitabilmente comporterebbero ripercussioni negative sulla vivibilità del territorio e sulla salute di chi lo abita".

Otto anni fa, in meno di tre mesi, i cittadini ricordano di aver raccolto oltre settemila firme per manifestare il disappunto rispetto alla proposta di prolungamento della diga foranea del Psa. "Purtroppo chi vive nel Ponente non può mai abbassare la guardia, pertanto abbiamo deciso di attivarci per far sentire nuovamente la nostra voce e chiedere innanzitutto condivisione con il territorio ma soprattutto rispetto e tutela. Non esistono opere compensative, stiamo ancora aspettando quelle promesse decenni fa".

"Già in passato avevamo raccolto migliaia di firme - dice Serena Ostrogovich di Pegli Bene Comune a GenovaToday - proprio quando si parlava dell'ipotesi del prolungamento della diga davanti a Pegli. Siamo pronti a rifarlo, sperando che non si debba arrivare a tanto. Ma pensiamo che non ci sia abbastanza chiarezza sul futuro del ponente: ci viene detto che non ci sono progetti, così com'era successo nell'ambito dell'ultimo incontro a Multedo, salvo poi trovarli sui giornali il giorno dopo. Insieme agli altri comitati, preoccupati quanto noi, abbiamo deciso di muoverci per ribadire il concetto che siamo vigili, seguiamo le vicende legate al ponente e se ci saranno problemi sul territorio ci muoveremo uniti".

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