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Sostegno alla giornata mondiale contro omofobia, bifobia e transfobia, polemiche nel Centro Est

Righetti (Genova Civica): "La maggioranza di destra ha dichiarato di ritenere discriminatoria la giornata del 17 maggio, così come  tutte le giornate mondiali contro i singoli odi e violenze, rifiutandosi di approvare una mozione volta a incentivare la promozione di eventi legati al 17 maggio"

Polemiche nel Municipio Centro Est su una mozione presentata dall'opposizione (Genova Civica, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Lista Rosso Verde) per impegnare presidente e giunta a intraprendere iniziative utili a fare in modo che la giornata  mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio avesse anche nel territorio municipale un’adeguata risonanza con il coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni cittadine: "Era stata approvata in commissione con la sola astensione di Lega e Fratelli d'Italia - sottolinea la minoranza - dopo un lavoro comune, ma il lavoro congiunto è stato poi rinnegato in aula".

Giorgio Righetti, consigliere nel municipio I Centro-Est per la lista Genova Civica-Ariel Dello Strologo e primo firmatario della mozione, attacca: "Il presidente Carratú, la sua giunta e questa maggioranza di destra del Municipio Centro Est hanno formalmente e pubblicamente dichiarato di ritenere discriminatoria la giornata del 17 maggio, così come  tutte le giornate mondiali contro i singoli odi e violenze istituite dalle Nazioni Unite, rifiutandosi di approvare una mozione volta a incentivare la promozione di eventi legati al 17 maggio".

"Nonostante gli accordi presi, la maggioranza di centrodestra ha rinnegato il lavoro congiunto fatto in  commissione, cercando di imporre un’ulteriore impegnativa generica per tutte le forme di odio e  discriminazione, facendo perdere il senso specifico del testo - continua Righetti -. La giustificazione addotta dalla maggioranza, ossia che la giornata del 17 maggio contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia  risulterebbe una giornata discriminatoria verso le altre lotte contro una specifica forma di odio e di violenza,  renderebbe dunque anche la giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre discriminatoria e quindi da non celebrare".

Durante la discussione sono intervenuti tutti i capigruppo di minoranza. Alberto Cattaneo, capogruppo del partito Democratico ha fatto notare che "La maggioranza, come ribattuto in sede di consiglio alla loro richiesta di emendamento, non ha voluto prendere l’impegno di presentare una mozione generica da portare  in commissione nelle prossime settimane. Ne avevano facoltà, ma evidentemente l’unico obiettivo era  affossare questo testo. Un metodo gattopardiano che si può sintetizzare nella celebre frase di Tomasi di  Lampedusa: 'tutto deve cambiare perché tutto resti come prima'. La maggioranza se ne assume la  responsabilità nei confronti della comunità cittadina e quella LGBTQIA+ in particolare". 

Stefano Giordano, Movimento 5 Stelle, ha fatto notare "l’importanza di istituire e partecipare alle giornate internazionali contro i singoli odi, in quanto è nella specificità che si tutela il singolo. Proporre, come fa la  maggioranza, un testo riferito genericamente a tutte le discriminazioni, è un goffo tentativo di non  riconoscere la specificità del tema trattato".

Francesca Coppola, Lista Rosso Verde, ha concluso: "Se c’è stata una convergenza in commissione su questo testo, è incredibile che oggi si chieda alla minoranza  di ritirarlo o di modificarlo con formule vuote e senza sostanza. Ogni forma di odio deve essere contrastata e condannata, e questo percorso passa anche dal riconoscere l’importanza della giornata del 17 maggio".

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