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Cultura, Genova resta senza assessore, ma ci sarà un tavolo coordinato da otto esperti

La strada è quella di un tavolo con otto rappresentanti coordinati da Giacomo Montanari, già curatore scientifico degli eventi di valorizzazione del Patrimonio Unesco e dei Palazzi dei Rolli

Niente assessore alla Cultura a Genova, almeno per il momento: la delega rimane in mano al sindaco Marco Bucci, che però comunica di aver pensato a una strada alternativa. Dunque nessun nuovo assessore (anche perché avrebbe voluto dire "giubilarne" uno in carica, visto che il numero massimo in giunta era già stato raggiunto) ma una rete tra i principali attori culturali della città.

Un tavolo per la cultura

Questa è la strada pensata da Bucci, in particolare con un tavolo con otto rappresentanti coordinati da Giacomo Montanari, già curatore scientifico degli eventi di valorizzazione del Patrimonio Unesco e dei Palazzi dei Rolli. Tra gli esperti, anche la direttrice di Palazzo Ducale, Serena Bertolucci, il direttore del Teatro Nazionale, Davide Livermore, il sovrintendente del Teatro Carlo Felice, Claudio Orazi, il direttore del Marketing culturale del Comune, Maurizio Gregorini, Raffaella Besta in rappresentanza del sistema museale civico, Anna Orlando, curatrice scientifica per la progettazione di specifici eventi espositivi, Piera Castagnacci, curatrice di specifici eventi artistici diffusi sul territorio.

"Oggi presentiamo il tavolo della cultura, con cui mettiamo in rete tutti gli attori della cultura della nostra città. È la prima volta che si fa una cosa del genere - spiega Bucci alla presentazione della mostra di Rubens a Palazzo Ducale - avremo il programma dei prossimi tre anni, che potrà essere modificato, ma fa vedere che dietro c'è una visione e un programma pluriennale con cui chi fa turismo, accoglienza e gestisce le infrastrutture dovrà confrontarsi per essere pronto ad accogliere chi viene a Genova per vedere, apprezzare e interiorizzare la cultura che facciamo nella nostra città. È un nuovo modo di lavorare certamente più moderno che pensa al futuro, dando importanti ai giovani e alle nuove tecnologie".

A margine dell'evento, anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha parlato del rimpasto della sua giunta e ha detto che un'ipotesi potrebbe essere imitare il Comune tenendo la delega alla cultura per lui. 

Tra gli obiettivi, l'apertura a tutti della Torre Grimaldina e Torre Embriaci

Tra gli obiettivi fissati dall'amministrazione anche l'apertura a tutti entro il 2024 della Torre Grimaldina, ammesso che a Palazzo Ducale arrivino le risorse per ristrutturarla e metterla in sicurezza, e Torre Embriaci, per la quale il Comune potrebbe presto chiudere l'acquisizione dai privati. "Negli ultimi due trimestri, nonostante la crisi, il Pil dell'Italia è cresciuto più della Germania perché è stato trainato da una capacità di cui siamo super potenza - afferma il presidente della Regione Liguria, in procinto di diventare anche assessore regionale alla Cultura, Giovanni Toti - il terziario, la cultura e il turismo, che sono il nostro gas e il nostro petrolio. C'era un tempo in cui si diceva che con la cultura non si mangia, io invece credo che l'Italia sia una super potenza culturale".

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