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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Allarmi inascoltati della famiglia Scagni, inchiesta archiviata

Grosso sospiro di sollievo per due agenti di polizia e una dottoressa della Salute mentale. Delusione per i genitori di Alberto e Alice

Nessuna formale denuncia ma segnalazioni da parte di persone diverse in momenti e luoghi differenti. Anche per queste ragioni il giudice Carla Pastorini ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento a carico di due agenti di polizia e una dottoressa della Salute mentale per presunte omissioni nell'ambito del delitto di Alice Scagni, uccisa dal fratello Alberto l'1 maggio 2022 a Genova Quinto.

I tre erano indagati nell'inchiesta aperta dopo le denunce dei genitori di Alice e Alberto, secondo i quali non sarebbe stato fatto abbastanza per evitare che si giungesse al tragico epilogo, visti i numerosi allarmi. Alberto è stato condannato in primo grado a 24 anni e mezzo ed è stato dichiarato seminfermo di mente. Il 16 aprile inizierà il processo di appello.

Dopo aver subito pestaggi sia nel carcere di Sanremo che in quello di Marassi e dopo un breve ricovero all'ospedale San Martino, a inizio aprile Alberto è stato trasferito a Torino dove prosegue il periordo di riabilitazione.

"Apprendiamo con soddisfazione l'archiviazione delle indagini nei riguardi dei colleghi per le presunte omissioni nell'omicidio di Alice Scagni, uccisa nel maggio del 2022 dal fratello Alberto - commenta il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni -. Questa archiviazione dimostra che i colleghi, assistiti dagli avvocati Rachele Selvaggia De Stefanis e Pietro Bogliolo, hanno potuto dimostrare con chiarezza la loro estraneità nei fatti, così come la correttezza del loro comportamento".

"Per operatori del diritto e della sicurezza - conclude Paoloni - un processo di quasi due anni per poter chiarire un'accusa per fatti di servizio è un lasso temporale esorbitante per poter continuare a svolgere con equilibrio, serenità ed efficienza la propria funzione".

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