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Costume e società

Una "Sopraelevata" esisteva già nell’Ottocento: la storia delle Terrazze di Marmo

Lesena in pietra verde della val Varenna di Pegli, 64 arcate in marmo rosa e una copertura in marmo di Carrara utilizzabile come passeggiata

In questi mesi la nostra Sopraelevata è al centro dell’attenzione. Con i nuovi progetti del tunnel subportuale che coinvolgono il bacino del porto, in molti si stanno domandando come potrebbe cambiare la viabilità e lo skyline di Genova se la Sopraelevata venisse abbattuta del tutto.

Non tutti sanno però che una sorta di Sopraelevata, in vesti diverse, esisteva già prima. Al posto dell'attuale strada Aldo Moro, molto prima della sua costruzione negli anni Sessanta, c'erano i cosiddetti Portici di Caricamento, noti anche come Terrazze di marmo. Lunghe 410 metri e larghe 13, si trovavano nella zona delle vecchie mura cinquecentesche, correndo per la lunghezza del centro storico che va da Porta dei Vacca a Palazzo San Giorgio, in piazza Caricamento. 

La realizzazione delle Terrazze di marmo risale al 1835, anno in cui il Consiglio Ponti e Strade affidò il progetto all’architetto Ignazio Gardella. I primi disegni prevedevano un edificio rettilineo, che però preoccupava l’Autorità portuale, a causa delle eventuali mareggiate e dei conseguenti danni al porto. Dopo una prima bocciatura, l’architetto Gardella propose quindi il progetto “a gomito”, con fondamenta a sei metri sotto al livello del mare e un’ossatura composta da legno di pino e di rovere. Le Terrazze, dopo anni di lavori affidati prima all’impresa di Gio Batta Vassallo e poi quella di Vitale Rosazza, vennero inaugurate nel 1844. 

Lesena in pietra verde della val Varenna di Pegli, capitelli e 64 arcate in marmo rosa della cave di Drap, copertura in marmo di Carrara. In cima, un tetto utilizzabile come passeggiata (proprio come ci si immaginerebbe, tra le tante ipotesi, per la Sopraelevata). Tutti elementi che resero le Terrazze un progetto importante, che costò a Comune di Genova, Camera di Commercio e Stato circa 8 milioni di lire. 

Le Terrazze vennero effettivamente utilizzare come passeggiata dalla borghesia cittadina e dai viaggiatori, ma vennero demolite dopo pochi anni, nel 1885, sia per allargare via Carlo Alberto – l’attuale via Gramsci – sia per migliorare l’igiene pubblica della zona. 

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