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Costume e società

Curiosità della Valpolcevera: perché Certosa si chiama così?

Il nome arriva dalla Certosa di San Bartolomeo, complesso monastico fondato alla fine del '200 da Bartolino Dinegro

Alle porte della Valpolcevera - alle spalle di Sampierdarena - si trova il quartiere di Certosa.

Un territorio complesso: quartiere periferico, è stato rivalutato negli anni grazie alla fermata "Brin" della metropolitana, per poi cadere in una profonda sofferenza in seguito al crollo del ponte Morandi e alla chiusura di gran parte delle strade che la collegavano al centro. E adesso si cerca di risollevarne le sorti grazie all'aiuto di cittadini, associazioni e istituzioni, con iniziative speciali e solidali.

Ma come mai questo quartiere si chiama proprio Certosa?

Un motivo c'è: il nome arriva dalla Certosa di San Bartolomeo, complesso monastico fondato alla fine del '200 da Bartolino Dinegro. Questo gioiellino, ricostruito nel '500 e infine restaurato nell'800, comprende la chiesa di San Bartolomeo, il battistero, la cappella delle donne, un chiostro piccolo e soprattutto un chiostro più grande e maestoso, cinquecentesco, con porticato.

Il complesso monastico visse momenti di splendore soprattutto nel XV secolo, quando la Certosa acquistò importanza e ricchezze. Si trattava del periodo in cui la Chiesa riuscì a superare il travaglio del Grande Scisma, e a Genova si avviò una ristrutturazione di vari complessi conventuali patrocinata da papa Eugenio IV.

Sempre in quegli anni, la Certosa diventò un grande polo culutrale: a dimostrarlo, la presenza degli altari di due famiglie molto importanti, Doria e Spinola.

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