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Ospedale Micone

Primo intervento Sestri Ponente, Sansa: "Rischia di chiudere, se ne sta andando il 60% dei medici"

Asl 3 ribadisce che nessun servizio verrà interrotto: "A tutti gli operatori che hanno rappresentato in maniera costruttiva le loro preoccupazioni verrà data risposta"

Tre medici su cinque andrebbero via dal primo intervento dell'ospedale Micone di Sestri Ponente. Subito, questione di giorni. È la denuncia del consigliere regionale Ferruccio Sansa (lista Sansa) che punta il dito su questa "fuga" che rappresenta il 60% del totale: "Se non si interverrà immediatamente, il primo intervento entro poche settimane chiuderà. Parliamo di un presidio essenziale per il ponente genovese che ogni anno conta 20mila accessi".

Sarebbe tutto scritto in un documento interno della Asl 3 di cui Sansa annuncia di essere entrato in possesso: "Un documento che racconta di una sanità rimasta senza medici: la Liguria dal 2010 al 2021 è passata da 21mila a 15mila sanitari. Ecco il risultato di questa gestione. Il documento racconta di un disperato tentativo dei dirigenti di spostare medici da una struttura all'altra per tappare i buchi. Creandone, però, altri. Già, per tenere in piedi il primo intervento del Micone c'è chi ha pensato di prendere tre medici alla degenza breve di Villa Scassi (che così perderebbe anche dieci letti). Sarebbe un altro disastro". Il consigliere punta il dito anche sulle condizioni di lavoro sempre più difficili di un personale sempre più ridotto: "Provocano un continuo esodo di medici e infermieri dai pronto soccorso. Bisogna intervenire subito".

Nel pomeriggio è arrivata la replica dell'Azienda Sanitaria Locale: "Asl 3 come al solito gestirà in maniera efficace le difficoltà correlate alla grave carenza nazionale dei medici dell'emergenza a tutela dei cittadini e a difesa della sanità pubblica. In ogni caso nessun servizio verrà interrotto e a tutti gli operatori che hanno rappresentato internamente in maniera costruttiva le loro preoccupazioni verrà data risposta". Asl si scaglia poi contro la comunicazione di Sansa: "Il bene della sanità pubblica non si fa polemicamente attraverso comunicazioni estemporanee, ma con l'impegno e la dedizione quotidiana".

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