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Cronaca Centro Storico / Via di Prè

Un giro d'affari di quasi centomila euro al mese, smantellata rete di spaccio

L'intera attività era gestita da un 38enne senegalese, la cui moglie, insieme a un'altra donna, si occupava di custodire la droga. L'unica italiana del gruppo era la fidanzata del 'cuoco', ovvero dell'incaricato alla preparazione del crack

«Dove avanza la legalità, arretra il crimine». È chiaro il messaggio del procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, nell'illustrare i dettagli dell'operazione, che ha permesso di smantellare una rete di spaccio, attiva nel centro storico, in particolare nella zona di Prè.

Ampio il ventaglio dei clienti, così come il giro d'affari, stimato fra i sessanta e i novantamila euro al mese. Il sodalizio criminale, composto da soggetti di origini senegalesi, era strutturato e ben organizzato, con una suddivisione dei ruoli: al vertice un soggetto incensurato, Sibi Diop Ndiaye, finito in carcere. Poi c'era il cosiddetto 'cuoco', incaricato di lavorare la cocaina per trasformarla in crack, il tassista, soprannominato 'kabu kabu', termine utilizzato proprio per indicare i tassisti abusivi.

VIDEO | Le immagini dell'operazione

Non mancavano le 'vedette', il cui compito era quello di segnalare la presenza dei poliziotti, chiamati 'blu' quando in divisa e 'nudi' se in abiti civili. Un ruolo cruciale era anche ricoperto da due donne, incaricate di custodire lo stupefacente, di curarne il trasporto e di raccogliere il denaro, provento dello spaccio.

Fra gli acquirenti, alcuni dei quali si facevano recapitare lo stupefacente a casa, c'erano operai, impiegati, disoccupati, ma anche professionisti e minorenni, abituali consumatori di cocaina, crack ed eroina. Se la pandemia da coronavirus ha comportato una contrazione dei traffici di stupefacenti, l'unica droga di cui si è registrato un incremento nei quantitivi sequestrati nel 2020 è il crack.

Centocinquanta gli agenti in campo dalle prime ore del giorno, coadiuvati dall'alto dall'elicottero della polizia. Ventiquattro in tutto le ordinanze di custodia cautelare, fra cui tre ancora da eseguire poiché a carico di soggetti al momento irrintracciabili.

L'indagine ha preso il via nel maggio del 2019. Da allora il Comune di Genova ha messo in campo diverse iniziative, volte proprio a fare avanzare la legalità. Con l'operazione di oggi, procura e polizia hanno fatto la loro parte per fare arretrare il crimine, andando incontro alle richieste dei residenti del centro storico, stufi di vivere stretti nella morsa del degrado e dello spaccio di droga.

Destinatari della custodia cautelare in carcere

1. NDIAYE Sibi Diop, senegalese, 38enne.
2. DIOUM Mouhamadou Bamba, detto “Khadim il cuoco”, senegalese, 37enne.
3. DIA Mourtalla, detto “Jackson”, senegalese, 34enne.
4. SECK Cheick, detto “Morgan”, senegalese, 32enne.
5. LO Mamadou detto “Wedeup”, senegalese, 39enne.
6. TINE Mor Talla, senegalese, 23enne.
7. A.F., senegalese, 34enne.
8. F.G., senegalese, 33enne.

Destinatari degli arresti domiciliari

1. FALL Beuya, detta “Mami”, senegalese, 38enne.
2. SENE Fatou, detta “Kine”, senegalese, 53enne.
3. GIACOPELLI Chiara, 32enne.

Destinatari del divieto di dimora in Genova

1. DIOUF Ahmed, detto “Ameth”, senegalese, 54enne.
2. THIAM Fallou, senegalese, 27enne.
3. D.G., senegalese, 30enne.

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