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Cronaca Camogli

Parco di Portofino: caccia consentita nell'area contigua, polemiche in consiglio regionale

"La deliberazione risponde all'esigenza prioritaria di ottemperare agli obiettivi di riduzione della popolazione di cinghiali fissati dal Piano nazionale di sorveglianza per la peste suina africana e dal Priu", ha spiegato il vice presidente con delega ai Parchi Alessandro Piana

Polemiche in consiglio regionale sulla sospensione, decisa dalla giunta, dell'efficacia della classificazione di area contigua del Parco di Portofino per permettere gli abbattimenti di cinghiali anche in questa area. "La delibera di Giunta per la sospensione delle aree contigue al Parco di Portofino va rivista. Serve anche, come chiediamo da tempo, convocare un tavolo di confronto per dare riscontro alle istanze di Federparchi nazionale, delle associazioni ambientaliste e degli esperti del settore faunistico". Così il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini nella seduta consiliare di martedì 14 febbraio 2023.

"Interrogato sulle intenzioni della Giunta - prosegue Ugolini -, l'assessore competente ha certificato quello che sapevamo da tempo: il provvedimento di sospensione altro non è che un espediente per regalare ulteriori occasioni ai cacciatori. La riprova è nei tempi annunciati per la convocazione del tavolo: perché aspettare un anno?".

"Ricordo che l'equazione 'meno cinghiali-meno Psa' è priva di fondamento scientifico, come già evidenziato dall'Ispra. Secondo un suo studio sull'impatto della peste suina nei territori, 'la densità dei cinghiali non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della peste suina africana; la notevole resistenza del virus nell'ambiente fa sì che la malattia continui a circolare per anni, anche in popolazioni di cinghiale a densità bassissima'".

"La scelta della giunta regionale - dichiara il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi - di cancellare le aree contigue del Parco di Portofino come strada per risolvere l'emergenza della peste suina non è una soluzione. Se così fosse la Giunta smentirebbe se stessa e il lavoro che ha fatto in passato per l'eradicazione dei cinghiali, ammettendone l'inefficacia. Un piano che invece viene presentato come attuale e funzionale. Per cui è ancora più incomprensibile la scelta di cancellare le aree contigue a causa della presenza dei cinghiali. Mi sembra invece più un'occasione per dare un segnale politico contro i parchi, che la reale ricerca di una soluzione. Il territorio ha bisogno di altro".

La replica del vice presidente con delega ai Parchi Alessandro Piana

"La sospensione dell'efficacia della classificazione di area contigua del Parco di Portofino - replica il vice presidente con delega ai Parchi Alessandro Piana - con deliberazione della Giunta Regionale 1348/2022 risponde all'esigenza prioritaria di ottemperare agli obiettivi di riduzione della popolazione di cinghiali fissati dal Piano nazionale di sorveglianza per la peste suina africana (Psa) e dal Priu (Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale). Non si può con una mano lamentarsi della presenza di ungulati e con l'altra non consentire il prelievo venatorio del cinghiale dove è richiesto. E non si tratta di un regalo ai cacciatori, come dichiarato nella nota del consigliere Ugolini, che peraltro sin dalle fasi embrionali della Psa si sono resi disponibili tra i volontari per il monitoraggio".

"Questo areale - prosegue Piana -, sito nella zona soggetta a restrizioni I (Area di sorveglianza), è caratterizzato da una rilevante concentrazione di cinghiali che si spingono sino alle limitrofe aree urbane, tanto da ricevere richieste quotidiane, da sindaci, cittadini, forze di polizia e associazioni di categoria, di interventi di controllo a tutela della pubblica incolumità e delle attività agrosilvopastorali. Nelle aree contigue ai Parchi, ricordo che l'attività venatoria è consentita in tutte le forme e su qualunque specie cacciabile, ai soli cacciatori residenti nei Comuni in cui il territorio è interessato (Camogli, Portofino, e Santa Margherita Ligure). Una limitazione che renderebbe irrisorio il prelievo per il progressivo calo del numero di cacciatori e per le braccate e girate ridotte all'interno dell'area contigua oltre alle complicazioni della Psa".

"Le locali squadre - continua Piana -, ormai composte in buona parte da cacciatori non residenti nei Comuni del Parco e delle aree contigue, si vedevano costrette a operare solo in territori esterni alle aree contigue senza garantire appieno la continuità e la massima efficacia degli interventi. In più, questo areale non rappresenta un particolare pregio faunistico e non riveste un significativo interesse venatorio (non vi è presenza di lepre, nessuna unità di gestione per la caccia di selezione del capriolo o del daino, non vi vengono fatte immissioni di fauna stanziale come starne, fagiani o pernici rosse)".

"Dobbiamo tenere alta la guardia - conclude Piana - siamo nella fase del depopolamento, proseguono gli incessanti incontri con tutti i soggetti coinvolti, così come continuano e si rafforzano le istanze mirate a Roma per avere risorse e mezzi che ci permettano di eradicare la peste suina africana e le relative criticità sanitarie che si riflettono inevitabilmente sull'attività venatoria. Nei prossimi giorni mi recherò personalmente dal ministro Lollobrigida. Il monitoraggio dei risultati delle attività che stiamo portando avanti consentirà di valutarne l'efficacia e conseguentemente predisporre eventuali correttivi dando piena disponibilità a un tavolo di confronto".

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