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Cronaca

Igor Magni resta alla guida della Filcams Cgil

Igor Magni è stato confermato segretario generale Filcams Cgil Genova

Igor Magni è stato confermato segretario generale Filcams Cgil Genova. Lo ha eletto il comitato direttivo della categoria nell’ambito dell’XI congresso provinciale svoltosi presso il teatro dell’Archivolto di Genova. Ai lavori ha preso parte Cristian Sesena, segretario nazionale Filcams.

 

Magni inizia a lavorare in Coop Liguria nel 1997. Dal 2005 è delegato sindacale per la categoria; successivamente entra nel direttivo provinciale della FILCAMS e dal 2006 viene incaricato di seguire il fondo previdenziale Previcooper.

Il distacco sindacale arriva nell’aprile 2007 per seguire a livello provinciale la grande distribuzione cooperativa e le sue varie realtà, Coop Consorzio nordovest, Coop super, Coop Iper, librerie puntoCoop e partecipando per queste - come rappresentante regionale FILCAMS - alle trattative nazionali e nei rispettivi coordinamenti.

Qualche anno dopo passa all’Organizzazione della categoria e dedica parte del suo tempo al radicamento Filcams sul territorio e sui luoghi di lavoro. Nel 2009 entra nella segreteria provinciale Filcams e nello stesso anno entra per la categoria nell’ente bilaterale del commercio e nel direttivo provinciale della Cgil confederale.

Lo scorso 31 ottobre il direttivo lo elegge alla guida di una categoria fortemente in espansione che raggruppa i lavoratori del commercio, alberghi mense e servizi, categoria che oggi gli conferma l’incarico.

«Nelle assemblee congressuali i lavoratori ci hanno consegnato una richiesta d’aiuto, di concretezza – ha sottolineato Magni a margine dell’elezione - il nostro dovere è quello di alimentare la speranza nelle persone facendo, come siamo abituati a fare, proposte serie, lontane da demagogie irrealizzabili, pretendendo serietà dai nostri interlocutori perché così ci proponiamo a loro, elaborando politiche di ampio respiro per garantire interventi mirati immediati, ragionando sull'oggi ma guardando al futuro del paese e quindi al futuro delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra categoria e in particolare dei giovani. Purtroppo i provvedimenti intrapresi da parte delle imprese nei nostri settori per fronteggiare la crisi troppo spesso sembrano rifugiarsi in soluzioni di ripiego, aumentando la precarietà del lavoro, destrutturando i Contratti. L'effetto del decreto Salva Italia del governo Monti ha creato, attraverso le liberalizzazioni nel commercio, un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori senza centrare un solo obbiettivo tra quelli prefissati: infatti la formula ovunque e a qualsiasi ora non ha rilanciato i consumi, non ha aumentato l'occupazione, non ha aumentato i profitti da ridistribuire ma ha certamente livellato verso il basso diritti e salari, i nostri sforzi devono andare verso il cambio della legge riconsegnando a sindacato, comuni e imprese la possibilità di stabilire accordi che regolamentino il settore. Va riformato senza perdere tempo il sistema degli appalti, non è più sostenibile lo stato attuale delle cose, dove vince solo la logica del massimo ribasso anche negli appalti pubblici a scapito della qualità e della professionalità, con gare al massacro per i lavoratori delle imprese, in particolare pulizie e mense, che vedono giocarsi sulla propria pelle questa partita in cui continuano a ridursi diritti e lavoro».

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