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Cronaca

Chiude il Mercato del Carmine: «Costi troppo alti»

La conferma arriva a un anno dalle prime voci di crisi. Ecologyamo, il consorzio che lo ha in gestione da un anno, è costretto ad alzare bandiera bianca

A poco più di un anno dalle prime voci sulla crisi, viene confermata la chiusura del Mercato del Carmine: la struttura in stile liberty inaugurata nel 2010 nell’omonimo quartiere, che ha sperimentato la gestione alternata banchi del mercato e ristorante in chiave "bioetica", chiuderà i battenti definitivamente il 31 dicembre.

Un esperimento in cui gli operatori, riuniti nella cooperativa Ecologyamo, hanno creduto moltissimo, ma che purtroppo non è decollato nonostante l’impegno e l’investimento dell’imprenditore genovese Dino Incerti, titolare dell’azienda agricola Vivai del Castello di Quarto, che a marzo aveva deciso di prendere le redini del mercato e incentrarlo su prodotti del territorio e a km zero.

Alle voci di crisi, infatti, gli operatori del mercato avevano reagito con grinta, raddoppiando gli sforzi per rilanciare la struttura e renderla sempre più un punto di riferimento non solo per il quartiere, ma per l'intera città. Alla fine, però, gli ostacoli sono diventati troppi: «La decisione di gestire il Mercato del Carmine è stata ponderata e riflettuta, la tentazione era molto alta - scrivono oggi dalla società - Un intero anno è trascorso ed è stato un bellissimo anno: innanzitutto per l’affetto del quartiere  del Carmine che ci ha subito fatto sentire a casa, accogliendoci calorosamente, a seguire perché in questo anno siamo comunque riusciti a rilanciare il ristorante, sia per la qualità del suo cibo che per gli eventi organizzati nei fine settimana, durante i quali la partecipazione è cresciuta con il tempo, fino ad arrivare a  fidelizzare i nostri cari clienti».

Purtroppo però «le belle cose finiscono e anche stavolta non possiamo esimerci  dal triste finale. Con estremo dispiacere e profondo rammarico la nostra società ha deciso di ritirarsi da questo progetto, non perché manchi certo la passione o la voglia, la motivazione è di carattere diverso».

A spingere per la chiusura sono stati infatti principalmente i costi: «Costituiscono un reale problema di gestione per un posto che, così come pensato, deve garantire un servizio pubblico, con un orario di apertura che supera le 15 ore al giorno - spiegano gli operatori - Nonostante i numerosi tentativi di ridurre tali costi, non abbiamo ottenuto la collaborazione sperata, ed è per questo motivo che Ecologyamo, società in salute e crescita, ha deciso di ritirarsi e fare un passo indietro per  non essere costretta a scelte spiacevoli e poter continuare le altre attività del settore». Troppo alti, in particolare, i canoni d’affitto dello spazio, troppo bassi i ricavi, provenienti principalmente dal ristorante, che ha comunque aumentato il fatturato.

La chiusura rappresentata un brutto colpo non soltanto per i clienti e per chi al Mercato aveva trovato lavoro - la struttura era diventata una sorta di “contenitore” in cui, archiviata la vendita al dettaglio per mancanza di profitti, si poteva mangiare e assistere a spettacoli e concerti - ma per l’intero quartiere del Carmine, che con l’anno nuovo si ritroverà con un edificio dalle enormi potenzialità in cui le luci, purtroppo, alla fine si sono spente. Così come già accaduto lo scorso novembre per la Rinascente, altra realtà genovese chiusa per ricavi troppo inferiori alle spese.

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