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Il ritorno delle 'velelle' sulle coste genovesi

Primi avvistamenti da ponente a levante per le piccole meduse dall’inconfondibile colore e la forma a barchetta, con l'inizio della stagione calda si spostano in massa trascinate dalle correnti finendo per 'spiaggiarsi' creando un suggestivo tappeto di colore blu

Sulla costa genovese e ligure tornano le velelle, un classico primaverile. Secondo la leggenda popolare arrivano dopo il maltempo, si tratta  di idrozoi dall’inconfondibile colore viola e la forma a barchetta che con l'inizio della stagione calda si spostano in massa, trascinate dalle correnti, finendo per 'spiaggiarsi', creando un suggestivo tappeto di colore blu.

Cosa sono le velelle 

I primi avvistamenti nel savonese e nel levante genovese e proprio il Municipio IX ha postato una fotografia dell'acqua tinta di blu spiegando: "La Velella velella, detta anche barchetta di San Pietro o di San Giovanni, è una colonia di idrozoi della famiglia Porpitidae. Spesso viene ritrovata in tutti gli oceani, sulle rive o al massimo a 1-2 cm di profondità nell'acqua, con una preferenza per le acque calde o temperate". In genere questo organismo è caratterizzato dall'odore decisamente sgradevole che emana una volta arrivato sulle nostre spiagge, il motivo è semplice. Spiaggiandosi le velelle muoiono, e vanno in decomposizione. Questi organismi vivono sulla superficie del mare e sono dotati di una cresta simile a una vela che, con il vento, vengono trasportati verso il largo o verso la riva. Si tratta di un animale carnivoro che cattura la sua preda, generalmente plancton, tramite i tentacoli che contengono tossine (innocue per l'uomo). La sua forma è simile a un dischetto ovale dal diametro di 4-7 centimetri, sormontato da una cresta verticale che sembra una vela, da qui il nome "velella".

La simbiosi con le Janthina Pallida

A volte, accanto alle velelle, si trovano anche molluschi con la conchiglia simile a quella di una chiocciola: si chiamano Janthina Pallida, e vivono in simbiosi con le 'barchette di San Pietro', di cui peraltro si nutrono anche. Molti gli esperti che hanno studiato il fenomeno di interazione tra le Janthina e le velelle, scoprendo che le prime, durante la crescita vivono di fatto attaccate alla 'lamina' blu delle seconde, nutrendosi con loro e lasciandosi trascinare durante la migrazione. Ritrovarle sulla spiaggia, in mezzo alle velelle, non è inconsueto, anzi: al momento di riprodursi, il mollusco si stacca dal suo 'ospite' ma rimane nella marea, in modo che alla nascita i nuovi esemplari possono subito trovare una nuova 'zattera' cui attaccarsi per riprendere il ciclo.

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