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Costume e società

Trallalero, il canto polifonico tipico dell’entroterra genovese: origini e futuro

Alla scoperta di un affascinante canto polifonico ad imitazione strumentale che rischia di essere dimenticato

Se si entra a Genova in un negozio di dischi, è probabile che venda ancora qualche pezzo rimasto di CD di trallalleri. Cosa sono? Il termine trallalero o trallallero, dalla chiara matrice onomatopeica, sta ad indicare una forma di canto tradizionale, spesso in forma dialettale, ancora in parte diffuso nella città di Genova e nel suo entroterra, oltre che in alcune aree dell’entroterra appenninico e del ponente ligure. 

Trallallero  "Baccicin Vàttêne a cà" - I Giovani Canterini di Sant'Olcese

I trallalleri sono canti polifonici eseguiti a cappella, ovvero senza alcun uso di strumenti musicali; canti dove l'armonia nasce dal gioco di contrasti sonori e di amalgama delle diverse voci. Per indicare questo tipo di canto è stato scelto un vocabolo onomatopeico perché la sua struttura è retta dalla ripetizione di sillabe, spesso senza senso e cantate a puro scopo ritmico. I cori sono tradizionalmente composti da soli uomini, ciascuno con un ruolo vocale preciso: ci sono il Contraetu (contralto o falsetto), il Contrabbassu (baritono), il Tenore, la Chitara (chitarra vocale), i bassi. Ma alcuni anni fa, per poter dare pari opportunità anche alle voci femminili, una squadra ha accettato una donna nel ruolo di contralto, senza scandalizzare più di tanto i puristi. La “squadra” è solitamente composta da un numero di esecutori che varia da otto a dodici. Si canta di storie d'amore ed episodi di vita popolare, ma anche di vicende del passato e di particolarità dei quartieri cittadini.

Per quanto riguarda le origini del trallalero, nella documentazione storica di trovano alcuni riferimenti a "canti a crocchia" derivanti da un'antica tradizione polifonica, parente del canto a bei toscano e dei tenores sardi. Studi più approfonditi e recenti spingono invece a considerare il trallallero come un'evoluzione urbana dei canti da osteria "alla bujasca" tipici dell'entroterra genovese e in particolare del paese di Bogli. La somiglianza dei trallaleri con questi tipi di canto è soprattutto la presenza dei tipici ritornelli senza senso, a soli fini musicali.

Ad ospitare le sfide canore tra le diverse squadre di trallaleri erano un tempo bettole, ostaìe, piazze nascoste del centro storico, oltre a latterie e bar che oggi partecipano ai festival di musica folk. Se prima si potevano contare circa un centinaio di squadre, nel presente, sostenute dall’associazione gli Amici del Trallalero, ne restano solamente sei, tra cui il gruppo “Raccögieiti”, che organizza lezioni gratuite di trallalero, offerte da cantori esperti, in via Luccoli, e "I canterini della Valverde", attivo dal 2020, di cui Loredana Parodi e Roberta Sciutto sono i due contralti. Le altre squadre che provano a mantenere viva la tradizione dei trallaleri, per darle così una prospettiva futura, sono “I Canterini del Trallalero” di Albenga Canta, “I Giovani Canterini di Sant’Olcese”, “A Lanterna” e “Gruppo Spontaneo Trallalero”.

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