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Domenica, 28 Aprile 2024
Costume e società

La storia del Gatto Berio, per 10 anni mascotte della biblioteca genovese

Si aggirava tra gli scaffali curiosando tra i libri e si accoccolava sulle scrivanie dei bibliotecari, le strisce di fumetti scritte da Sergio Badino e disegnate da Francesco D’Ippolito lo raccontano

Forse non tutti sanno che Berio non è solo il nome di una biblioteca, ma anche di una simpatica mascotte. Un gatto maschio, bianco e nero, per anni ospite della Biblioteca civica in via del Seminario. È stato nel 2001 che il piccolo animale è apparso nel tunnel della biblioteca e lì si è sistemato, attirando l’attenzione dei dipendenti. Presto diventò di casa e venne adottato dai bibliotecari, che scelsero di battezzarlo con lo stesso nome della struttura. 

Era giocherellone, amico di tutti, si aggirava tra gli scaffali curiosando tra i libri e si accoccolava sulle scrivanie dei bibliotecari. Osservava tutto, controllava tutti quelli che entravano e uscivano, si godeva le coccole dei passanti. Grande consolatore degli studenti in apprensione in vista degli esami, il gatto Berio è rimasto nel cuore di chi l’ha conosciuto in biblioteca, come di chi ha conosciuto la sua storia attraverso una teca nella sezione fumetti, dove sono esposte delle strisce a fumetti scritte da Sergio Badino e disegnate da Francesco D’Ippolito.

Nel 2005, in una giornata d’estate, Berio è scomparso. Tutti nella zona hanno lanciato segnalazioni, allarmi, passaparola. Fortunatamente venne presto ritrovato. Dopo qualche anno però, nel 2011, il gatto scomparve di nuovo e, malgrado gli appelli ripetuti dei bibliotecari e dei residenti, non fu più trovato. Dopo 10 interi anni ospite nella biblioteca genovese, Berio è diventato un simbolo e ha lasciato un dolce ricordo a tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerlo.

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