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Costume e società

Il fantasma dello spietato Branca Doria, dall'Inferno di Dante alla chiesa di San Matteo

Era talmente crudele che Dante Alighieri lo inserì persino nel suo Inferno, nel canto XXXIII

Un personaggio sanguinario, violento e senza scrupoli. Tanto che persino Dante Alighieri lo inserì nel suo Inferno anche prima di aspettarne la morte, nel girone della Tolomea, dove vengono puniti i traditori degli ospiti. Stiamo parlando di Branca Doria, vissuto a Genova, nei dintorni di piazza San Matteo, a cavallo tra il 1200 e il 1300.

La brutale uccisione di Michele Zanche

Membro dell'importante famiglia dei Doria, l'uomo era spietato, calcolatore e ambizioso, tanto che sposò la nobile Caterina Zanche, figlia di Michele, governatore del Logudoro in Sardegna, solo per poterne usurpare il titolo. A questo scopo organizzò un grande banchetto e, dopo aver finito di mangiare e bere, fece uccidere Michele Zanche a tradimento. Il cadavere fu quindi tagliato in tanti pezzi, che vennero nascosti.

La volta che Branca Doria schiaffeggiò Dante Alighieri

Dante Alighieri aveva probabilmente incontrato Branca Doria quando si erano trovati entrambi presso l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo, venuto in Italia; Dante vi si trovava per i suoi ideali, Branca Doria per interessi feudali; pare che in quell'occasione Branca Doria avesse persino schiaffeggiato il grande Poeta. Un'antipatia dovuta anche al fatto che Dante, alla corte dell'imperatore, era dedito a esporre le sue idee politiche, mentre Branca agiva nell'ombra e mutava a suo favore tali leggi e principi manipolando direttamente la debole volontà del sovrano.

La leggenda del fantasma

La fine di Branca Doria fu violenta, come la sua vita: con tutta probabilità venne catturato durante una sommossa a Sassari e brutalmente assassinato. 

La storia si mescola alla leggenda: si narra che a volte, di notte, nel cuore di Genova, compaia il fantasma di Branca Doria con le mani insanguinate che cerca di entrare nella chiesa di San Matteo, proprio vicino a quella che era la sua residenza, lasciando tracce di sangue su una colonna di marmo.

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