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Regione, nuova polemica per l'introduzione dei "sottosegretari"

Proteste da parte dell'opposizione dopo la proposta di un disegno di legge che consente al governatore Toti di eleggere 3 "mini assessori" da affiancare ai membri della giunta

Assessori “part time”, che percepiranno la metà dello stipendio dei colleghi ufficiali e non avranno diritto di voto in giunta, ma potranno rispondere alle interrogazioni: è questo il disegno di legge su cui la giunta regionale targata Giovanni Toti dovrebbe trovarsi a deliberare molto presto, una proposta che modificherebbe lo statuto stesso della Regione e che nelle intenzioni del governatore della Liguria dovrebbe aiutare a smaltire il lavoro.

Tre le figure che potrebbero affiancare la giunta, che, così come succede già in Lombardia, avrebbero ufficialmente l’incarico di “sottosegretari” e dovrebbero essere impiegate in tre aree fondamentali, e cioè Presidenza, Sanità e Ambiente e Infrastrutture, rispettivamente di competenza dello stesso Toti, dell’assessore e vice presidente Sonia Viale e dell’assessore Giacomo Giampedrone.

Immediata l’insurrezione dell’opposizione, con Raffaella Paita, capogruppo del Pd in Regione, che ha fatto notare che «dopo avere nominato 3 assessori, la destra di Toti vuole modificare lo Statuto Regionale per nominare 3 sottosegretari. Non pensano che ad aumentare costi e poltrone. In una settimana hanno già speso una milionata di euro, e ora con questa legge porteranno a 10 il numero degli assessori. Le poltrone e i costi della politica aumentano sempre di più», mentre Alice Salvatore, portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione ha sottolineato che «non bastavano i due nuovi consiglieri Lauro e Senarega. Non sono stati sufficienti neppure i due nuovi assessori esterni Cavo e Giampedrone, promossi a esperti senza alcuna competenza specifica nelle rispettive materie. La rivoluzione di Toti per aumentare ulteriormente i costi della politica prosegue a passo spedito».

«A oggi non è chiaro come saranno selezionati i sottosegretari e a quali criteri dovranno rispondere. L'unica cosa certa sono i costi aggiuntivi per la Regione. E altri soldi potrebbero essere spesi per allestire lo staff dei nuovi sottosegretari, nel silenzio di una maggioranza solitamente invece abilissima a trasformare ogni minimo provvedimento - anche il più modesto - in spot elettorale», ha concluso Salvatore.

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