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Parco di Portofino, ok alla variante in Regione, l'opposizione: "Si apre a possibili colate di cemento"

La disciplina degli interventi viene demandata alla pianificazione urbanistica comunale

È arrivato l'ok del consiglio regionale alla variante al piano del Parco di Portofino, ma non mancano le polemiche dell'opposizione.

Nel dettaglio, la modifica al regolamento riguarda l’area di sviluppo D1 “Portofino” e l’area di sviluppo D1 “Paraggi” (Comune di Portofino) che viene distinta dall’Area D1 “Paraggi (Comune di Santa Margherita Ligure)”, demandando la disciplina degli interventi alla pianificazione urbanistica comunale, coerentemente con la pianificazione sovraordinata a livello territoriale.

Gli schemi di progetto delle varianti sono stati approvati dal Consiglio dell’Ente Parco naturale regionale di Portofino nel giugno 2022 e, espletata dal competente Settore regionale la procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (Vas), ne è stata stabilita la non assoggettabilità a Vas. Il Consiglio dell’Ente Parco di Portofino, con Deliberazione 1 del 2023 ha quindi adottato le varianti al Piano del Parco e al Regolamento per la riqualificazione del patrimonio edilizio, dandone pubblicazione ai sensi della legge regionale 12/1995. Decorsi i termini di pubblicazione senza aver ricevuto osservazioni, l’Ente Parco ha quindi trasmesso la documentazione alla Regione ai fini dell’approvazione finale da parte del Consiglio regionale.

Piana: "Modifica non in contrasto con le misure di salvaguardia ambientale"

“La tutela paesaggistico-ambientale - dice il vice presidente della Regione Liguria con delega ai Parchi Alessandro Piana - è un valore che Regione Liguria intende tramandare alle generazioni future, ai turisti e agli imprenditori che scelgono la nostra terra e non certamente un aspetto da mettere in secondo piano. La variante al piano del parco naturale regionale di Portofino presentata oggi in consiglio regionale va in questo senso: uno strumento di carattere prettamente normativo che favorisce la tutela del territorio. La modifica interviene esclusivamente nell’area di sviluppo individuata e non è in contrasto con le misure di salvaguardia ambientale, che ricordiamo essere state stabilite dal Decreto del Ministro della Transizione Ecologica nel 2021. Questa modifica ha anche il compito di rendere più chiaro il rapporto tra Ente parco e Strumento urbanistico comunale evitando così confusione interpretativa”.

"Il Puc del Comune di Portofino - prosegue Piana - è sempre soggetto a parere del parco, che oggi è regionale ma diventerà nazionale. Con questo documento mettiamo in campo tutti gli strumenti per contrastare eventuali speculazioni edilizie. Non solo, perché come tutti i parchi della Regione Liguria, Portofino non si distingue certamente per episodi di speculazione edilizia, come qualcuno vuol far credere, ma piuttosto per la gestione corretta e attenta della sua biodiversità. In questo senso Regione Liguria e l’assessorato competente hanno investito numerose risorse per la formazione delle figure professionali, basti pensare al numero di guardiaparco per il controllo e la gestione dei territori. Mi rendo pertanto disponibilea presentare di volta in volta in Commissione i dati aggiornati con la massima trasparenza".

La protesta dell'opposizione: "Perché la giunta preferisce il cemento?"

"La variante sul Piano del Parco discussa oggi in aula - commenta Luca Garibaldi, capogruppo Pd - prevederebbe nuove modifiche urbanistiche per i comuni di Portofino e di Santa Margherita Ligure, e le zone più pregiate, compresa Paraggi, con la possibilità di  interventi edilizi. Con una mano la giunta tiene fermo il parco nazionale, e quindi un’ipotesi di sviluppo sostenibile, riducendolo di fatto a un parco francobollo; con l'altro si affretta ad autorizzare norme che prevedono più possibilità edificatorie. Finalmente la destra esplicita chiaramente le sue intenzioni sul futuro del Parco: non si vuole un Parco perché si vuole continuare a costruire. Si tratta di una scelta indicativa che svela la direzione che la destra di Toti vuole intraprendere nel governo del territorio, a partire dalle aree più pregiate, come Portofino".

“Ennesima proposta per dare il 'là' a possibili colate di cemento - spiega il capogruppo M5s Fabio Tosi con il collega Paolo Ugolini -. Con la variante portata oggi in aula dalla destra, siamo proprio sicuri che non assisteremo a un’operazione confezionata su misura per chi ha interessi immobiliari? Il territorio deputato al parco, che ancora auspichiamo si allarghi a sette comuni anziché ai soli tre ostinatamente portati avanti dalla destra, quali vantaggi trarrà da questa 'riqualificazione del patrimonio edilizio'? La variante semmai libera spazio in quel di Paraggi, località che non ricade nel comune di Portofino ma in quello della vicina Santa Margherita Ligure, baia che fa gola a quanti hanno consistenti disponibilità economiche e mirano da sempre a compiervi determinati investimenti edilizi”.

La maggioranza: "Bisogna tutelare la biodiversità, non pensare a ondate di turisti"

A gettare acqua sul fuoco è Sandro Garibaldi, vice capogruppo della Lega: "In risposta ai colleghi della minoranza, favorevoli al Parco nazionale di Portofino, che da quanto dichiarato in aula porterebbe milioni di persone nella Riviera di Levante, durante il mio intervento in consiglio regionale ho voluto sottolineare che un Parco naturale, in primo luogo, viene istituito e serve per preservare e tutelare la biodiversità e le peculiarità ambientali del territorio, non certo per fare arrivare ondate di turisti. Se si vuole, si può anche organizzare un sistema di ‘numero chiuso’, ma ricordo che a Portofino non si può certo realizzare Disneyland".

Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia, dice: "Penso che demandare all’amministrazione comunale la pianificazione sia un fatto da accogliere positivamente, perché, e lo dico da ex primo cittadino, i Sindaci e i Consigli comunali sono eletti direttamente dai cittadini, hanno un mandato forte ed una conoscenza approfondita delle esigenze del territorio e della sua tutela. ai consiglieri di opposizione, favorevoli ad allargarne il più possibile i confini, che l’argomento utilizzato a sostegno di questa tesi, ossia la possibilità che arrivino ingenti risorse e introiti, è parziale e non sufficiente. È un approccio a mio avviso errato, perché prima di tutto occorre capire se la vasta estensione del Parco sia utile o no per il nostro territorio e se tale allargamento sia auspicato o no dai diretti interessati, e cioè da chi il territorio lo vive, lo presidia e lo amministra".

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