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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Elezioni comunali, ufficiale la data: quando si vota e dove

Il Consiglio dei ministri ha scelto il 12 giugno come 'election day' anche per i referendum. Per le amministrative al voto Genova, Arenzano, Ceranesi, Chiavari, Cicagna, Pieve Ligure e Rovegno

Le elezioni comunali si svolgeranno domenica 12 giugno. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'election day: oltre che per le elezioni amministrative si voterà anche per i cinque referendum sulla giustizia ammessi dalla Corte costituzionale. L'eventuale secondo turno delle amministrative è invece previsto per il 26 giugno. 

Elezioni amministrative 2022: i comuni al voto 

A Genova i cittadini sono chiamati al voto per decidere se confermare Marco Bucci o scegliere uno degli sfidanti, Ariel Dello Strologo per la coalizione progressista, Mattia Crucioli per "Uniti per la Costituzione" e Antonella Marras per la sinistra genovese (Partito Comunista Italiano, del Partito della Rifondazione Comunista e della Sinistra Anticapitalista). Si vota anche ad Arenzano, Ceranesi, Chiavari, Cicagna, Pieve Ligure e Rovegno. Solo a Genova e Chiavari è previsto un eventuale ballottaggio nel caso nessuno dei candidati raggiungesse la maggioranza assoluta (50%+1), negli altri Comuni sarà eletto al primo turno il candidato più votato, a meno che i due candidati più votati non ottengano lo stesso identico numero di voti.

Referendum sulla giustizia, per cosa si vota

I cinque quesiti ammessi dalla Corte costituzionale e che saranno oggetto del referendum sono:

  • la riforma del Csm; 
  • l'abolizione della legge Severino: il quesito propone l'abolizione del decreto legislativo Severino sulla incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna;
  • i limiti agli abusi della custodia cautelare: si propone di limitare la carcerazione preventiva per il pericolo di "recidiva" solo ai reati più gravi;
  • la separazione delle funzioni dei magistrati: si propone lo stop totale alla possibilità per i magistrati di passare, nel corso della carriera, dalla funzione requirente a quella giudicante e viceversa;
  • il voto degli avvocati nei consigli giudiziari sulle valutazione dei magistrati.
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