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Cronaca

Si improvvisa sala scommesse (illegale), denunciato titolare di un Punto Vendita Ricariche

L’esercizio si trova a Sampierdarena: il titolare accettava le puntate ricevendole direttamente, e a volte utilizzando conti gioco di clienti differenti

Ancora una sala scommesse “illegale” scoperta a Genova, questa volta Sampierdarena, dove il titolare di un esercizio commerciale di Sampierdarena è stato sorpreso a ricevere direttamente, senza le necessarie autorizzazioni, le giocate richieste dai clienti.

I funzionari dell’Ufficio Monopoli, con la collaborazione dei colleghi dell’Ufficio Antifrode e Controlli della DT II Liguria Piemonte e Valle d’Aosta e degli agenti della Polizia locale lo scorso 11 gennaio hanno fatto un controllo all’interno dell’esercizio, trovando numerosi scontrini di giocata telematica e alcuni quaderni in erano state annotate, giorno per giorno, le giocate ricevute e le relative vincite.

Le verifiche condotte hanno inoltre consentito di accertare che, in violazione delle vigenti disposizioni, l’uomo consentiva l’effettuazione delle giocate utilizzando “conti gioco” di clienti vari e non quello dell’utente che di volta in volta richiedeva il piazzamento della scommessa. Altra operazione vietata dalla legge perché non consente di risalire al “vero” scommettitore e di ricostruire il suo tenore di vita (compresi eventuali sussidi).

Gli agenti delle Dogane e la polizia Locale - che hanno da poco firmato un protocollo di collaborazione per al tutela del Made in Italy, hanno sequestrato scontrini e quaderni e denunciato il gestore del punto vendita ricariche.

La polizia Locale ha anche multato l’uomo per mancata esposizione dell’autorizzazione, e avviato indagini con l’Ispettorato del Lavoro per la presenza di un lavoratore che non aveva di fatto alcuni tipo di contratto.

E-gaming, come funzionano scommesse e pvr

La vigente normativa consente il “gioco a distanza” (e-gaming) realizzato attraverso il collegamento a una piattaforma informatica di gioco autorizzata dall’Agenzia dei Monopoli, da parte di un giocatore titolare di un “conto gioco”, ossia di un conto a scalare la cui provvista può essere utilizzata per l’effettuazione delle giocate.

Il “conto gioco” può essere alimentato o attraverso versamenti effettuati oline da parte del giocatore o mediante l’acquisto, da parte sua, di apposite “carte di ricarica” presso un punto vendita ricariche, il quale non può ricevere direttamente le giocate richieste dagli scommettitori né mettere a loro disposizione le strumentazioni informatiche necessarie affinché questi ultimi possano “piazzare” direttamente le loro giocate.

In sostanza, i pvr non possono operare alla stregua delle normali sale scommesse che, peraltro, in questo periodo, per esigenze legate alla lotta alla diffusione della pandemia da Coronavirus-19, sono chiuse.

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