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Cronaca Begato / Via Pierino Negrotto Cambiaso

Migranti, polemica per i container. Bucci e Toti: "Cpr? Se il governo chiede, troveremo spazi a Genova"

Il sindaco commenta la possibilità che Genova sia scelta come sede per un nuovo Cpr (centro permanenza per i rimpatri): "Se il governo mi chiede una cosa, figuriamoci se dico di no. È un mio dovere istituzionale. Gli spazi li troviamo, ma finora il prefetto non ha chiesto nulla"

Nuove polemiche a Genova sulla gestione dei migranti a Genova. Dopo quelle relative all'arrivo a Voltri di 50 persone da Lampedusa, accolte in tende negli spazi degli ex cantieri navali Costaguta, arrivano anche quelle relative alle alture di Rivarolo. In via Pierino Negrotto Cambiaso, nella zona dell'ex circolo Arci Ricciotti a Begato, sono stati collocati dei container, che dovrebbero ospitare minori stranieri non accompagnati.

Nel frattempo, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci aprono al governo sulla possibilità che Genova sia scelta come sede per un nuovo Cpr (centro permanenza per i rimpatri): "Non è una mia scelta - precisa Bucci - se il governo mi chiede una cosa, figuriamoci se dico di no: qualunque governo. È un mio dovere istituzionale. Gli spazi li troviamo, ma finora il prefetto non ha chiesto nulla". Massima disponibilità anche dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che però conferma di non aver ricevuto ancora nessuna richiesta precisa da parte di governo e Prefettura.

Il caso in Valpolcevera: assemblea pubblica il 22 settembre

Tornando alla questione dei container, il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo, ha annunciato un'assemblea pubblica il 22 settembre, alle ore 17, parlando di mancata condivisione con il territorio. 

"In via Cambiaso - scrive sui social Romeo - si sta consumando una vergogna senza alcun rispetto della dignità delle persone. Container dentro a un piazzale, senza alcun servizio e vicino a un fabbricato inagibile e in stato di pericolo strutturale. Così la Cooperativa Misecoop vuole ospitare minori stranieri non accompagnati. Un sito inadeguato sotto tutti i punti di vista. Questa la chiamano accoglienza? Il nostro Municipio non si è mai sottratto a dare una mano e siamo a disposizione per ogni soluzione alternativa ma sempre nel rispetto della dignità delle persone. Attendo risposta dagli assessori comunali Gambino e Rosso". Romeo ha spiegato di aver scritto una lettera agli esponenti della giunta lo scorso 67 settembre, senza però ricevere risposta. 

Sul caso si è espressa anche Defence for Children: "Un mezzo pensato per contenere e trasportare merci utilizzato per alloggiare delle persone, in questo caso bambini e ragazzi migranti  - afferma il direttore Pippo Costella -. Sarebbe certamente importante che almeno la Procura, il Tribunale per i minorenni e l'Autorità garante regionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza facessero capire all'amministrazione che ospitare un minorenne in un container non corrisponde a quanto prevede la nostra legislazione e non porta beneficio alcuno alla città". L'associazione organizzerà il 27 ottobre, proprio a Genova, un Convegno internazionale sulla situazione dei minorenni stranieri e la giustizia.

Bucci: "Non sono container, sono appartamentini"

A margine del consiglio comunale il sindaco Marco Bucci ha risposto: "Quelli che sono stati posizionati a Rivarolo non sono container, sono appartamentini. Se ci stanno gli operai che lavorano nei cantieri, e magari ci vivono per anni, ci possono stare anche i minori stranieri non accompagnati. Non so quanti saranno i ragazzi ospitati a Rivarolo ma comunque dormiranno lì e, poi, durante il giorno faranno attività altrove, andranno a scuola o faranno dei lavori". Sulla questione di Voltri, invece: "Non dico niente perché non è il mio lavoro". 

A stretto giro di posta la replica di Ferruccio Sansa, consigliere regionale ligure dell'omonima lista di centrosinistra: "Vergogna è una parola che in politica usiamo troppo spesso. A vuoto - ha scritto -. Ma qualche volta va usata. E io oggi provo vergogna per le parole che il sindaco di Genova ha usato parlando della sistemazione da offrire ai minori stranieri non accompagnati a Genova: signor sindaco - ha chiesto Sansa rivolgendosi a Bucci -, le piacerebbe che i suoi, i miei, i nostri figli fossero sistemati nei container?".

Carissimo e Ceraudo (M5s): "Questa non è accoglienza" 

Va all'attacco anche il Movimento 5 Stelle, per voce del consigliere municipale del Mirko Carissimo, da anni attivo sul territorio e da sempre a Begato, e del capogruppo comunale Fabio Ceraudo (che annuncia di voler portare la questione in Aula Rossa): "Oggi, anche a Genova - tuonano - subiamo il totale fallimento delle iniziative che il Governo italiano ha messo in campo in tema di immigrazione. Non sarà sfuggita la dichiarazione di qualche giorno fa dell’assessore comunale Rosso: 'abbiamo bisogno di strutture'. Bene, giusto. Ma esattamente di quali strutture parlava? Quelle che vediamo ora non sono 'strutture'. E mai avremmo pensato che l’amministrazione arrivasse a individuare spazi dove 'catapultare' minori e non provenienti da altri Stati senza alcuna attenzione al lato umano. Queste persone, e ormai lo hanno capito anche i sassi, sono in chiara difficoltà socioeconomica, scappano da guerre e carestie, e hanno subito traumi indicibili".

Carissimo e Ceraudo proseguono: "Capiamo bene lo stato di emergenza a livello nazionale e il nostro è sempre stato un Municipio inclusivo. Tuttavia riteniamo che il sito identificato per l’accoglienza, se di accoglienza si può parlare, sia del tutto inadeguato. Non è accettabile inserire dei minori in un piazzale, un parcheggio auto, dentro a dei container vicino a una strada e a uno stabile, quello dell’ex circolo Arci Ricciotti, ritenuto inagibile e pericoloso nonché fatiscente. Begato come ben sappiamo è retto su delicati equilibri ed è innegabile che vi siano anche nel nostro quartiere diverse criticità sociali ed economiche. Pensare di inserire altri soggetti fragili creerebbe non pochi problemi di inclusione e convivenza, tutto senza il minimo confronto con i cittadini e le istituzioni del territorio da parte del Comune e senza un vero e reale percorso fatto di un investimento economico che possa, in qualsiasi quartiere, portare operatori competenti e strutture idonee".

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