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Cronaca

È morto Giovanni 'Nanni' Meriana, ex assessore alla Cultura di Genova

Era stato assessore per il sindaco Adriano Sansa

È mancato Giovanni 'Nanni' Meriana, docente, scrittore e già assessore alla Cultura del Comune di Genova negli anni del sindaco Adriano Sansa, dal 1993 al 1997.

Meriana, nato 90 anni fa a Savignone, era laureato in Lettere e in Geografia e insegnò lettere in scuole di diverso ordine e grado e occupandosi di critica letteraria con un occhio di riguardo nei confronti della poesia contemporanea. Tra le sue opere più note, "La Liguria dei Santuari", "Pane Azzimo" e "Lettere da casa Jemolo".

Meriana lascia la moglie Marisa, i figli Gianpaolo, e Stefano e le nipoti. Il funerale avrà luogo giovedì 24 novembre alle 8,30 nella parrocchia San Giovanni Battista di Quarto. Il rosario sarà recitato oggi, mercoledì 23 novembre, alle 18 sempre presso la stessa chiesa.

"Stamattina da Genova si vedono tutti gli Appennini e le Alpi coperte di neve e mi sembrano un saluto - ha scritto il figlio dell'ex primo cittadino, il consigliere regionale Ferruccio Sansa -. Su ognuno di quei crinali, in ogni paese è stato Giovanni Meriana. Nanni, come chiedeva sempre di essere chiamato. I giornali lo ricordano come assessore alla Cultura di Genova (era sindaco mio padre), come storico, come esperto d'arte. È stato tutto questo, perché ha vissuto tanto, non solo nel numero degli anni. Ma io, e tanti ragazzi, lo ricordiamo come professore di italiano, di storia e geografia. Insegnante soprattutto di meraviglia, di curiosità, di vita. Perché alla fine delle lezioni ti restavano nomi e conoscenza, ma soprattutto la sana inquietudine, la voglia di uscire e scoprire il mondo. Di incontrare gli altri. Lo ricordo perché, come tanti altri, a lui devo il mio legame con la nostra Liguria che lui conosceva palmo a palmo: gli edifici, la storia, certo, ma anche i colori, i profumi e i sapori. Una terra dove Nanni ti sapeva raccontare - e far amare - le grandi epopee, ma anche le esistenze dimenticate e nascoste. Le parabole scintillanti e quelle apparentemente umili. E il tempo, la distanza alla fine rivelavano l'uguale grandezza. La medesima dignità di ogni persona. Nella Liguria di Nanni c'era l'uomo, ma non solo. C'erano le bestie, le piante. La terra e la pietra. Era tutto parte di un unico disegno. Nanni anche questo ci ha dato, l'amore per la natura di cui eravamo parte, ma non unici protagonisti".

È stato assessore, concluse Sansa, "esperto d'arte con una cultura sempre percepibile anche se mai esibita. Soprattutto è stato guida, insegnante. Quel lavoro di cui Nanni mostrava ogni giorno la dignità e l'altruismo: dedicare la propria esistenza a preparare le vite degli altri. Nanni uomo raffinato, inquieto, complesso, ma sempre impegnato nella ricerca della semplicità. Imparare non per appesantirsi, ma per conquistare la leggerezza. Oggi non c'è più, ma tanto di lui resta. E se c'è il dolore, rimane anche un pensiero a consolare: che bella vita".

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