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Cronaca

Gaslini Genova: bimbo inala fagiolo e non respira, salvato con nuova tecnica

Un bambino di Cairo Montenotte (SV) arrivato in gravi condizioni all’ospedale Gaslini nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 aprile 2012 con diagnosi di inalazione di corpo estraneo bronchiale. Praticata ventilazione assistita con dispositivo ECMO

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Morire a 22 mesi per aver inalato un fagiolo. Avrebbe potuto essere questa la sorte di un bambino di Cairo Montenotte (SV) arrivato in gravi condizioni all’Istituto Scientifico Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 aprile 2012.

«Alle 3.40 il piccolo di 1anno e 10 mesi è giunto presso il pronto soccorso dell’Istituto, trasferito dall’ospedale San Paolo di Savona, con diagnosi di inalazione di corpo estraneo bronchiale, in gravissima crisi respiratoria, con desaturazione estrema che richiedeva l’immediato trasferimento in Rianimazione.  All’ingresso il paziente effettuava in emergenza, da parte del medico di guardia, una fibroscopia flessibile che confermava la completa ostruzione del bronco principale destro, la radiografia del torace dimostrava la completa inattività del polmone di destra, escluso dalla ventilazione dal corpo estraneo inalato» spiega Silvio Del Buono, direttore sanitario.

«Nonostante l’intubazione selettiva del bronco di sinistra, l’ossigenazione del bambino permaneva estremamente difficoltosa. Vista l’estrema instabilità respiratoria, che poneva il bambino in imminente pericolo di vita e tale da rendere improponibile il tentativo di rimozione del corpo estraneo in ventilazione assistita, abbiamo deciso di intraprendere la procedura in circolazione extracorporea con dispositivo ECMO
(Extracorporeal Membrane Oxygenation)» spiega Pietro Tuo, direttore dell’U.O. Anestesia e Rianimazione.

«In questo modo, la funzione dei polmoni viene sostituita da un dispositivo che,  drenando parte del sangue circolante del paziente dall’atrio destro, lo ossigena, rimuove l’anidride carbonica e lo reinfonde a livello arterioso. Lo specialista Otorinolaringoiatra ha quindi potuto lavorare sulle vie aeree del paziente, in totale sicurezza (ottimale scambio di ossigeno e anidride carbonica,stabilità emodinamica), rimuovendo con successo il corpo estraneo, molto probabilmente un fagiolo. La procedura ECMO è stata attivata in emergenza: sono solo 4 i casi analoghi segnalati dalla letteratura internazionale, nessun caso segnalato in Italia» conclude Tuo.

«Il bambino è stato mantenuto in ECMO per circa 12 ore e sottoposto a neuroprotezione cerebrale farmacologica tramite ipotermia terapeutica (necessaria per protegger il cervello). Ieri (domenica 22 aprile) a circa 48 ore dall’ingresso,  è stata sospesa la sedazione e il bambino è stato autonomizzato dal ventilatore meccanico. Attualmente il piccolo respira spontaneamente e ha riportato un esame neurologico totalmente negativo, oggi quindi abbiamo potuto sciogliere la prognosi» spiega Andrea Moscatelli dell’U.O. Anestesia e Rianimazione.

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