Genova - L’incontro di giovedì 13 settembre 2012 in Regione con gli enti locali è stato molto deludente. Anche nelle assemblee, sindacati e lavoratori nutrivano grande aspettative su ciò che le istituzioni avrebbero messo sul tavolo. Invece abbiamo dovuto constatare che in mano non avevano nulla, se non alcuni passaggi interlocutori che il sindaco aveva peraltro già anticipato in precedenti riunioni.

Smontata la tesi relativa alla centrale di Alessandria, non rimane che un contatto con quella di Brescia, ma subordinato alla volontà di Parmalat di cedere la sede: operazione oggi neanche ipotizzabile, stante la contrarietà della stessa a cedere ad aziende operanti nel settore lattiero-caseare.

A otto giorni dall’incontro al Ministero, il tavolo odierno è rimasto esclusivamente interlocutorio: ciò che si è concluso è di rivedersi il 19 settembre per un momento di approfondimento circa la proposta relativa alla centrale di Brescia. La Fai e la Cisl anche oggi hanno sottolineato che l’obiettivo primario è quello della salvaguardia dei posti di lavoro, senza irrigidimenti inutili circa il settore in cui gli imprenditori potrebbero mantenere aperto il sito.

Le istituzioni devono guardare con favore quegli imprenditori seri in grado di offrire impegni certi e verificabili. Le cordate annunciate a oggi sono impalpabili: se non vi sono alternative vere per garantire una prospettiva di lavoro, la politica si assuma la responsabilità di dichiararlo apertamente al sindacato e alla città.