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Astrazeneca, 600 cancellazioni dopo il caso di trombosi in 18enne. Toti: «La politica sanitaria non cambia»

Numerose le defezioni dopo quando accaduto alla ragazza ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Martino. Il presidente della Regione conferma però la somministrazione su base volontaria «salvo differenti disposizioni». La procura apre un'inchiesta

Circa 600 disdette per il vaccino Astrazeneca negli ultimi giorni. A comunicare il dato è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha comunque confermato che la politica sanitaria della regione - e cioè le modalità di utilizzo delle varie tipologie di vaccino - «non cambia».

«Astrazeneca ha avuto delle cancellazioni dovute agli eventi che riguardano in particolare la nostra concittadina di 18 anni, circa 600 persone hanno disdetto», ha detto Toti, in riferimento al caso della 18enne ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Martino per una trombosi. Il caso ha rinfocolato le polemiche sulla decisione di somministrare il vaccino Astrazeneca, a vettore virale, ai più giovani e alle giovani donne in particolare, con diversi esperti che hanno consigliato di evitarlo.

Altri esperti, tra cui anche l’infettivologo Matteo Bassetti, hanno invece invitato alla prudenza e all’attesa dei risultati degli approfondimenti della farmacovigilanza, cui è stato segnalato il caso, e ipotizzato che la trombosi possa essere stata provocata dall’assunzione di altri farmaci in concomitanza con il vaccino.

«Altri continuano a prenotarsi - ha voluto chiarire Toti - Sono stati poco più di 100. Quando sarà esaurita la disponibilità dei vaccini Astrazeneca e Johnson si apriranno ulteriori capacità vaccinali. Non è cambiata la politica sanitaria in questa fase, al momento oltre a seguire con attenzione la ragazza si sta cercando di analizzare cosa sia esattamente successo. In assenza di certezze non cambia la politica dei vaccini né in regione né in Italia, Astrazeneca e Johnson vengono somministrati su base volontaria negli under 60 e per raccomandazione di Aifa negli over 60».

La procura di Genova ha intanto aperto un'inchiesta sull'accaduto per portare avanti accertamenti, proprio come successo per il caso della giovane maestra di 32 anni morta per emorragia cerebrale lo scorso aprile anche lei dopo avere ricevuto il vaccino. Il fascicolo è a carico di ignoti.

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