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Dpcm Natale: le faq su spostamenti, fidanzanti e parenti fuori regione (e i controlli)

Aumenteranno le forze dell’ordine schierate sul territorio per controllare soprattutto gli spostamenti. Deroghe al dpcm sul fronte parenti soli e per quanto riguarda il ricongiungimento delle coppie che risiedono in regioni diverse

A tre giorni della firma del dpcm sulle misure anti coronavirus in vigore nel periodo delle feste, provvedimenti più restrittivi per prevenire una eventuale (e già predetta da molti esperti) terza ondata e mantenere il calo della curva, arriva la circolare del ministero dell’Interno che chiarisce, di fatto, come verranno applicate le norme.

La circolare è stata inviata ai prefetti di tutta Italia dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, 8 pagine in cui si spiega nel dettaglio come verranno applicate le norme previste dal dpcm e si annunciano controlli a tappeto per farle rispettare.

Spostamenti

La circolare conferma che dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti tra Regioni diverse e da/per le Province autonome di Trento e Bolzano, anche per raggiungere le seconde case, a patto che non siano motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute

Nei giorni del 25 e 26 dicembre e il primo gennaio, “in un’ottica più restrittiva” sono vietati anche gli spostamenti tra Comuni. Ci sono però eccezioni: è sempre consentito il rientro nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. Ciò permetterà, spiega il governo, il ricongiungimento di coppie che sono lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza nella stessa abitazione.

Allo stesso tempo, nelle situazioni di necessità possono rientrare situazioni in cui, per esempio, è necessario raggiungere parenti o amici non autosufficienti per fornire assistenza, a patto che si presenti un’autocertificazione che lo attesti. Su tutto il territorio nazionale resta il divieto di spostarsi dalle ore 22 alle ore 5, ma nella notte a cavallo tra il 31 dicembre e l’1 gennaio il divieto è esteso dalle 22 alle 7.

Anche in questo caso saranno sempre consentiti (anche nelle ore notturne) gli spostamenti per esigenze lavorative, necessità o per motivi di salute. Nei casi di necessità rientra anche la possibilità di prestare assistenza a persone non autosufficienti.

Le specifiche consentono, dunque, di raggiungere nonni o altri parenti soli a Natale, a patto che si indichi una difficoltà oggettiva legata a una qualche forma di disabilità o di non autosufficienza, che va inserita nell’auto certificazione. Allo stesso modo consente alle coppie che risiedono per lavoro in regioni diverse di ricongiungersi. 

Proprio su questo aspetto da giorni ormai sta battendo il presidente della Regione, Giovanni Toti, chiedendo più libertà per spostamenti e ricongiungimenti soprattutto nelle regioni in cui la curva del contagio è sotto controllo.

I controlli per Natale: auto certificazioni nel mirino

La circolare del ministero dell’Interno lo dichiara senza mezzi termini: i controlli, nel periodo natalizio, dovranno essere serrati. Il Viminale ha già annunciato un dispiegamento massiccio di forze per i controlli natalizi, con l’impiego di 780.000 agenti, posti di blocco e sanzioni per chi viola le norme.

“Si raccomanda di voler pianificare, nell’ambito dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mirati servizi di controllo del territorio”, si legge nella circolare, “specie in prossimità delle festività natalizie, dedicando particolare attenzione alle aree di maggiore affollamento, in cui si possono verificare fenomeni di inosservanza, anche involontaria, delle misure di distanziamento interpersonale”. Vie dello shopping e luoghi tradizionalmente di raduno nelle feste saranno dunque sorvegliati speciali per prevenire gli ormai famigerati assembramenti.

Aumenteranno, dunque, i rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati in questi controlli mirati, anche su strade e autostrade e nei  principali snodi dedicati agli spostamenti: stazioni e aeroporti. 

Rientri dall'estero

Sul fronte rientri dall’estero, situazioni che possono presentarsi con più frequenza nel periodo delle festività natalizie, il Viminale chiarisce che a partire dal 10 dicembre chi è arrivato o passato in territori considerati a rischio dovrà presentare in aeroporto la certificazione di tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti. 

In caso contrario, dovrà sottoporsi alla quarantena per 14 giorni. Fino al 9 dicembre si potrà invece fare il tampone nelle 48 ore successive all’ingresso in Italia.

Nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, sarà invece obbligatorio per tutti sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario. Saranno ugualmente soggetti a quarantena le persone residenti, per esempio, in Francia che entrino in Italia per turismo, come pure i cittadini italiani che,  andati in Francia per turismo, rientrino nel territorio nazionale per raggiungere la propria residenza. 

Alberghi 

Per quanto riguarda gli alberghi, il Governo consente l’apertura, ma la vigilia di capodanno, il 31 sera, non sarà possibile organizzare veglioni e cene. Di conseguenza i ristoranti dei degli alberghi chiuderanno alle 18 e dopo quell'ora sarà possibile solo il servizio in camera: il provvedimento è adottato per evitare soggiorni-lampo finalizzati proprio a organizzare cene o veglioni in strutture alberghiere, quantomeno per il 31 sera. Chi ha deciso di trascorrere i giorni di Capodanno in albergo, dunque, oltre a scegliere una struttura nella sua regione deve mettere in conto che il 31 dicembre potrà cenare soltanto in camera.

Impianti sciistici e crociere

Sul fronte impianti sciistici, tema su cui infuria la polemica, il Governo ha giocato d’anticipo per evitare esodi chiudendo gli impianti dal 4 dicembre al 6 gennaio. Un provvedimento che non ferma chi ha deciso di raggiungere la seconda casa in montagna partendo prima del 21 dicembre, spostamento consentito a patto che avvenga tra regioni dello stesso colore o che comporti il rientro alla residenza o al domicilio, che è sempre consentito. 

Sospese, dal 21 dicembre al 6 gennaio, anche tutte le crociere in partenza, scalo o arrivo in porti italiani.

Ristoranti e bar

Nell’area gialla bar, ristoranti e pizzerie resteranno aperti (anche nei giorni festivi) con consumo al tavolo dalle ore 5 alle ore 18. Ogni tavolo potrà ospitare al massimo 4 persone se non tutte conviventi. Dopo le ore 18 è vietato consumare cibo e bevande nei locali o per strada. Dalle ore 18 alle ore 22 è consentito l’asporto, mentre la consegna a domicilio è sempre possibile.

Nelle aree arancione e rossa le attività di ristorazione sono aperte dalle ore 5 alle ore 22 solo per l'asporto, mentre la consegna a domicilio è sempre consentita.

Negozi e centri commerciali 

Dal 4 dicembre al 6 gennaio, i negozi potranno rimanere aperti fino alle ore 21. In area rossa, resteranno comunque in vigore le limitazioni alle tipologie di prodotti vendibili già previste.

Dal 4 dicembre al 15 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi, nei centri e parchi commerciali saranno aperti solo alimentari, farmacie e parafarmacie, sanitarie, tabacchi, edicole e vivai.

Dpcm covid: i colori delle regioni italiane

Sulla base dell’ordinanza del Ministro della Salute Speranza, al 6 dicembre le zone erano assegnate nella seguente modalità:

  • nell'Area gialla: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto;
  • nell'Area arancione: Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta;
  • nell'Area rossa: Abruzzo.

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