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VIDEO | Crisi Lanza del Vasto, chiude il centro disabili: la rabbia delle famiglie

Il centro Luigi Stoppani di Lerca, gestito dalla cooperativa Lanza del Vasto, è stato chiuso per mancanza di personale. La protesta delle famiglie dei ragazzi con disabilità: "Avevamo ricevuto rassicurazioni nonostante la crisi, poi la chiusura da un giorno all'altro"

La crisi era nell'aria, ma le famiglie dei ragazzi con disabilità ospitati nel centro Luigi Stoppani si sono fidate fino all'ultimo giorno delle rassicurazioni. Peccato che le cose non sono andate come si sperava, e il centro ha chiuso le porte. Praticamente - lamentano i genitori - da un giorno all'altro.

Siamo a Lerca, frazione di Cogoleto, dove l'ex asilo Luigi Stoppani - nato negli anni ’70 per i figli dei dipendenti della fabbrica che produceva composti di cromo - è stato utilizzato negli ultimi anni come centro diurno per persone con disabilità, con un'equipe formata da psicologi, fisioterapisti, logopedisti e oss. Un porto sicuro per una decina di ragazzi di Cogoleto e Arenzano che, in convenzione con Asl, praticavano diverse attività e laboratori nonché percorsi riabilitativi personalizzati sotto lo sguardo degli operatori della cooperativa Lanza del Vasto. Non solo, perché avevano fatto amicizia e creato un gruppo affiatato. 

Ma la crisi della Lanza del Vasto non ha risparmiato neppure il centro Stoppani: "È dal 31 ottobre che il centro è chiuso - spiegano i genitori - perché non ci sono più operatori. Già nei mesi scorsi leggevamo con apprensione le notizie che riguardavano la cooperativa in crisi, ma avevamo ricevuto rassicurazioni. A ottobre eravamo rimasti con soli due operatori, poi a fine mese ci è stato detto che uno dei due sarebbe andato via ma la cooperativa ha preso tempo di fronte alle nostre domande". Poi, giorni dopo, la riunione in Comune: "A quel punto siamo stati informati che il centro sarebbe rimasto chiuso, praticamente da un giorno all'altro. Lanza del Vasto avrebbe dovuto dirci subito che non sarebbe riuscita a tenere il servizio, noi avevamo manifestato i nostri dubbi fin dall'estate". 

Dopo quasi un mese, le famiglie non si rassegnano: "Abbiamo chiesto aiuto all'associazione Prometeo per seguire i ragazzi perché molti di noi lavorano, ci sono genitori soli che li gestiscono con fatica, e poi i nostri figli vorrebbero continuare a vedersi. Ma fuori dalla convenzione con Asl il servizio ci viene a costare molto di più, anche se l'associazione cerca di darci una mano in tutti i modi". Il danno dunque è doppio, economico, ma anche sociale: "I nostri figli hanno fatto amicizia, hanno formato una compagnia molto affiatata, si vogliono bene e amavano stare in questa struttura, per loro era un vero toccasana da tutti i punti di vista. Si era creato un bell'ambiente che aveva unito anche le famiglie, per noi era un supporto indispensabile".

Proprietari dell'edificio sono per il 50% gli eredi della famiglia Stoppani, e per l'altro 50%, da pochi anni, il Comune di Cogoleto: "Lanza del Vasto ci ha comunicato che non c'erano più i lavoratori necessari per poter tenere il centro aperto - spiega il sindaco Paolo Bruzzone -. Attualmente il Comune rilascia solo l'autorizzazione al funzionamento ed è proprietario al 50% del bene, dopodiché la cooperativa aveva stipulato un contratto di comodato d'uso fino al 2030 con la famiglia Stoppani ed è una struttura convenzionata con Asl, dunque noi abbiamo più che altro un ruolo di facilitatori. Il nostro auspicio è che si trovi una soluzione in tempi brevi, ma non solo: cercheremo di avere la proprietà piena del bene per poter investire sempre di più in questa struttura".

Intanto qualcosa si muove: all'inizio della prossima settimana dovrebbe tenersi un incontro con un'altra cooperativa interessata a subentrare, e la speranza di tutti è che si possa riprendere il servizio. "Ma che si possa riprendere a Lerca - avvisano le famiglie - perché noi di qui non ci muoviamo".

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