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VIDEO | La "fabbrica dei sogni": i volontari che tramandano l'antica arte dei carri di Carnevale

I volontari del Carnevale di Arenzano costruiscono a mano i carri con cartone, polistirolo, colla, meccanica e tanta inventiva: sono antichi mestieri che si stanno perdendo nel tempo, la scommessa è tramandarli alle nuove generazioni

Si ritrovano di sera in un capannone della zona industriale per dare vita ai sogni dei più piccoli e preparare i carri di Carnevale con polistirolo, cartapesta, vernice e tanta inventiva. Sono i volontari del comitato Carnevale dei Ragazzi di Arenzano che portano avanti una tradizione di quasi cinquant'anni, riuscendo a coinvolgere anche nuove leve per regalare un sorriso, per un giorno, a grandi e piccini. Quest'anno i protagonisti dei carri, che sfileranno domenica 11 febbraio (o quella successiva, in caso di maltempo), saranno Harry Potter, Barbie, Coco, Rapunzel, Peter Pan, Super Mario e tanti altri: per realizzarli, dalle forme ai marchingegni che consentono ai personaggi di muoversi, i volontari si riuniscono da settembre, inizialmente poche volte la settimana e poi, man mano che si avvicina l'appuntamento, quasi tutte le sere. 

Tra scultura, falegnameria, pittura e meccanica, i volontari sfoderano capacità da veri e propri artigiani, segreti tramandati nel tempo dalle anime del gruppo - tra Ino Caviglia, presente fin dalle prime edizioni, o la più giovane Sara Novelli - e da tutelare con attenzione soprattutto in questi ultimi anni in cui gli antichi mestieri vanno perdendosi.

Un lavoro prezioso a cui collaborano anche le aziende della zona industriale che spesso regalano cartone, polistirolo e altro materiale che non usano più, dando vita a una catena di riciclo. Il resto viene acquistato anche grazie a un contributo del Comune per il comitato che tiene viva la tradizione. 

Un gruppo senza tempo con nonni e nipoti 

Anche il comitato nel tempo ha perso volontari, ma riesce ancora a tenere duro con una trentina di iscritti che si incontrano a rotazione, garantendo nel periodo più vicino al Carnevale una dozzina di persone al lavoro ogni sera. E diverse nuove leve, alcune delle quali anche molto giovani, permettendo a nonni e nipoti di lavorare insieme.

La molla che muove questi appassionati è la voglia di migliorarsi sempre: "Cerchiamo di fare del nostro meglio inventandoci ogni anno qualcosa di nuovo - racconta Vilmo Cartasegna, uno dei volontari - e soprattutto di divertirci, anche se si lavora per regalare il divertimento soprattutto agli altri". 

Spesso si parte dai disegni dei personaggi e poi ci si lascia guidare dalla fantasia: è il caso del carro di Peter Pan, partito con un Big Ben di Londra di cartone e sviluppatosi grazie all'ispirazione degli artisti. Ma per raggiungere un buon risultato ci vuole tempo e pazienza: solo per Miguel, il protagonsita del film Disney "Coco", è stato necessario il lavoro di un mese impiegando per la prima volta il lattice per realizzare il viso, e poi ingegnandosi per la parte meccanica che lo consentirà di muoversi suonando la chitarra, camminando e guardando in giro, manovrato da un volontario che sarà a sua volta travestito per rendere meglio l'effetto.

Tra i volontari non manca chi ha iniziato per i propri bambini, decidendo poi di continuare: "Sono entrato nel gruppo 24 anni fa - commenta un volontario intento a scolpire la sagoma di Willy il coyote nel polistirolo - quando mio figlio andava all'asilo. Poi ho scoperto di avere un talento particolare per la scultura e mi sono appassionato, dunque da anni ormai vengo qui e mi occupo in particolare di modellare il volto dei personaggi. Mio figlio nel frattempo è cresciuto ma questo gruppo non lo lascio, siamo affiatati e ci divertiamo molto".

Che fine fanno i carri dopo il Carnevale?

Non manca la malinconia quando, dopo il Carnevale, il compito dei carri è esaurito e il materiale viene quasi interamente distrutto per essere riutilizzato: "Ma d'altronde - concludono i volontari - il bello dei carri è proprio di poterli ammirare per un periodo limitato. Dopo restano le fotografie che in tanti ci scattano e la certezza che il divertimento si replicherà l'anno prossimo". Non tutto però subisce questa sorte: alcuni pezzi vengono conservati un po' per affetto, e un po' per essere utilizzati anche in occasione di altre manifestazioni organizzate dal comitato come la giornata dedicata al Far West e il carnevale estivo. Non mancano poi strutture che vengono conservate per trovare una nuova magia, come la torre del Signore degli Anelli che è diventata la base per il castello delle favole o, in questo caso, di Hogwarts, la scuola di Harry Potter.

Il Carnevale ad Arenzano - arrivato alla quarantaseiseima edizione - si riempie solitamente di gruppi di genitori e bambini che si travestono e organizzano balletti e piccoli spettacoli, chiedendo ai volontari il tema dei carri di ogni anno, animando la festa: "Ma - ricordano i volontari - per rispettare tutto l'enorme lavoro che c'è dietro chiediamo di non usare la schiuma che rovina i carri. Il resto, dai coriandoli alle stelle filanti, è benvenuto".

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