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Botta e risposta

Bufera su Sansa per un'inchiesta sulla moglie: "Tutto già chiarito"

La Lega attacca il consigliere regionale: "Dovrebbe dimettersi se fosse coerente con le sue stesse idee, ma noi siamo garantisti"

Bufera mediatica sul consigliere regionale Ferruccio Sansa dopo un articolo del quotidiano 'La Verità' nel quale si parla di un'inchiesta che vede coinvolta la moglie.

L'accusa di circonvenzione di incapace

L'indagine della procura coinvolge l'avvocata Maria Valeria Valerio (la moglie di Sansa) e un frate, Achille Boccia, entrambi accusati di circonvenzione di incapaci ai danni di una signora anziana, invalida civile e affetta da deterioramento cognitivo e disturbo neuro-cognitivo. Alla donna era stato assegnato un amministratore di sostegno. Secondo l'accusa gli indagati avrebbero carpito la fiducia dell'anziana convincendola che i suoi beni non sarebbero stati gestiti in maniera adeguata dall'amministratore di sostegno, in questo modo avrebbero poi allacciato i rapporti con banche e notaio convincendo la donna a effettuare alcune operazioni. Tra queste convincerla a conferire un mandato per l'assistenza legale all'avvocata Valerio (senza il coinvolgimento dell’amministratore di sostegno e senza alcuna autorizzazione del giudice tutelare) con una parcella da circa 21mila euro e il trasferimento di alcune polizze sulla vita in favore dei due indagati, una in favore del Boccia dell'importo di 450mila euro, altre due con l'inserimento del frate in qualità di co-beneficiario del valore di 475mila e 110mila euro, operazioni entrambe autorizzate dal giudice tutelare. Infine, secondo l'accusa, le due persone sottoposte ad indagini avrebbero anche tentato di indurre la persona offesa a sottoscrivere altre due polizze sulla vita a loro favore, per l'importo di 265mila euro ognuna. Sui fatti contestati i due hanno recentemente reso interrogatorio

Lega all'attacco: "Dovrebbe dimettersi, ma noi siamo garantisti" 

"Se il consigliere regionale Ferruccio Sansa fosse coerente con la sua stessa logica da Robespierre oggi dovrebbe dimettersi - scrivono gli esponenti del Carroccio in una nota -. Il 'moralizzatore' che nelle ultime ore ha chiesto le dimissioni di Alessandro Piana per un caso in cui il vice presidente della Regione non è nemmeno indagato, se fosse coerente con le sue stesse idee - alla luce dell'inchiesta della Procura di Genova su una possibile circonvenzione di incapace che coinvolge la moglie con relativo sequestro del conto corrente e sospensione dall'ordine degli avvocati - dovrebbe applicare sul suo caso le stesse teorie da neo Robespierre che predica per altri. Sansa - prosegue la Lega - ha trasformato più volte l’aula del Consiglio regionale in un tribunale inscenando veri e propri 'linciaggi', non solo nei confronti del vicepresidente Piana. Posizioni da cui la minoranza e il suo stesso gruppo consiliare hanno più volte preso le distanze. La Lega - conclude il gruppo regionale -, al contrario di Robespierre-Sansa, non mette nessuno alla gogna perché ritiene che la presunzione d’innocenza prevista dalla nostra legislazione fino al terzo grado di giudizio sia una cosa seria. Restiamo garantisti e al consigliere Sansa auguriamo che, insieme alla moglie, riesca a dimostrare la più completa estraneità ai fatti". 

Sansa: "Fiducia nella magistratura, è stata mia moglie a chiedere chiarezza"

E lo stesso Ferruccio Sansa, in un post sulla propria pagina Facebook, ha fornito la propria spiegazione dei fatti: "Oggi il giornale la Verità, con incredibile tempismo dopo la mia richiesta di dimissioni riguardo all'assessore Alessandro Piana, che non rinnego, riporta una vicenda che ha toccato mia moglie mesi fa. Ho assoluta fiducia nella magistratura alla quale mia moglie ha fornito ogni elemento utile per chiarire la vicenda - scrive il consigliere regionale -.Ma soprattutto ho affetto e fiducia incondizionati verso mia moglie. Un anno fa mia moglie, come avvocato di una persona anziana a lei legata anche da profonda amicizia, l'ha accompagnata a presentare una denuncia ai carabinieri perché temeva che la signora fosse spogliata di un patrimonio milionario da alcune persone che gestivano i suoi conti. Quindi è stata mia moglie a rivolgersi alla magistratura e ai carabinieri. È stata mia moglie a sollevare la questione di fronte alle autorità. È stata mia moglie a chiedere che si facesse chiarezza".

"Non sono stato in alcun modo toccato dalla vicenda"

Sansa poi prosegue: "Un mese dopo le persone denunciate hanno, come era prevedibile, presentato controdenuncia nei confronti di mia moglie e di un sacerdote (missionario e da anni padre spirituale della donna). La Procura, che non era ancora a conoscenza delle precedente denuncia presentata dalla stessa anziana e da mia moglie, ha aperto un fascicolo e mesi fa aveva indagato mia moglie e il sacerdote. Tutto, credo, sia stato già chiarito. Ho fiducia nella magistratura e sono pronto a fornire qualsiasi chiarimento. Aggiungo che non sono stato in alcun modo toccato dalla vicenda che riguarda la professione di avvocato di mia moglie. E quindi non credo vi sia alcun elemento che possa incidere sul compito istituzionale che svolgo. Volevo rassicurare Toti e i suoi amici che continuerò a lavorare come sempre".

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