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Elezioni Comunali 2012

Doria sindaco, auguri con un invito a ricordarsi dei problemi dell’informazione

Marcello Zinola, segretario ligure dell'associazione, rivolge i suoi aguri al nuovo sindaco di Genova e lo invita a ricordarsi dei problemi della categoria. E poi critica la decisione di Marco Doria di non comunicare alla stmapa quando e dove votava

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Auguri al neo sindaco di Genova Marco Doria con un invito: si ricordi dei problemi dell’informazione presenti in modo pesante anche a Genova e in Liguria, senza diffidare dei media che esprimono diverse e legittime aree di cultura, idee e professione.

Perché nel corso della campagna elettorale questo non è avvenuto, con una concezione particolare della propria riservatezza. Come quella espressa nella mail per il ballottaggio in cui il suo staff ha comunicato che il «candidato Doria non avrebbe fatto sapere quando sarebbe andato a votare». Una scelta reiterata anche in occasione del primo turno elettorale, non condivisibile e per, così dire, curiosa: un candidato sindaco, poi futuro sindaco, che non gradisce fare sapere quando vota. Non come vota (il voto è segreto), ma dove e quando. Non era un’invasione della sfera privata di Doria, ma mera espressione del diritto di cronaca. L’essere candidati (e ora sindaco) impone, piaccia o no, l’essere personaggi pubblici, trasparenti nelle piccole e grandi cose.

Al neo sindaco Doria ricordiamo anche di avere presenti, nell’organizzazione della rete di comunicazione comunale e del settore stampa, le regole, i diritti e i problemi dei colleghi in essa già impegnati. Senza dimenticare, per quanto un sindaco può fare, i problemi dell’informazione stretti a Genova tra giornali in cooperativa, aziende coinvolte in crisi drammatiche nel settore dell’emittenza televisiva, altre interessate da piani di ristrutturazione o cessione di rami d’azienda, il lavoro free lance e dei collaboratori, spesso mal pagati e poco tutelati. Forse il sindaco ancora non lo sa, ma tra i giornalisti che spesso, magari con un po’ di fastidio come accaduto in occasione della sua presenza al seggio per il voto, lo hanno seguito raccontando le cronache elettorali, la maggioranza appartiene proprio a quel mondo di precariato, di lavoro non garantito e non adeguatamente retribuito, di cui come altri candidati, ha spesso parlato nella sua campagna elettorale.

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