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Eccidio Benedicta, bufera sul post del Comune che non menziona partigiani né fascisti

La strage della Benedicta è ricordata come la più grave compiuta dai nazifascisti contro partigiani, ma nelle comunicazioni del Comune è scomparso ogni riferimento al contesto: la protesta di Anpi e dei consiglieri comunali di opposizione

Nessun accenno ai partigiani o alla Resistenza, né ai nazifascisti: così il post del Comune di Genova sull'eccidio della Benedicta finisce nella bufera. 

Riavvolgiamo il nastro: ieri, lunedì 8 aprile, si è svolta la cerimonia di commemorazione della strage avvenuta tra il 6 e l'11 aprile 1944, ottant'anni fa, ricordata come la più grave compiuta dai nazifascisti contro partigiani. Il Comune di Genova, però, ha parlato genericamente di "persero la vita 154 persone", "martiri", "sacrificio di 154 vite" e del dovere di ricordare, sia su Facebook sia sul comunicato stampa inviato ai media. Nessun accenno, insomma, alla Resistenza, ai partigiani né alla responsabilità dei nazifascisti. 

Non sono mancate le reazioni sdegnate sia di Anpi sia molti di utenti che hanno commentato il post su Facebook: "Ci si guarda bene - è il commento di Anpi - dal nominare il fascismo, alleato del nazismo e protagonista sui territori dei rastrellamenti, delle delazioni, della morte di migliaia di persone che avevano scelto l’antifascismo. Il vero rischio è quello, citato dallo storico Antonio Gibelli, di far alzare la nebbia che tutto confonda, per nascondere le responsabilità di un fascismo il cui ricordo è troppo accarezzato da tanti politici della scena attuale".

L'accesa discussione è andata avanti anche oggi, martedì 9 aprile, a Tursi, prima in conferenza capigruppo e poi in consiglio comunale dove diversi consiglieri di opposizione hanno sfoggiato per protesta il fazzoletto di Anpi.

"Non si può tacere - ha detto Fabio Ceraudo, M5s - su quello che è successo, perché è una cosa molto grave. Quelle 154 vittime non sono morte di freddo, il sindaco dovrebbe essere trasparente almeno in quest'aula". Di fronte alle proteste di parte della maggioranza nel vedere il fazzoletto di Anpi ("qua dentro fascisti non ce ne sono"), Donatella Alfonso (Pd) ha aggiunto: "Se alcuni consiglieri comunali si sentono offesi dal riferimento ad Anpi allora andiamo veramente male".

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