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Garibaldi: "626 giorni per una colonscopia in Asl4, sanità pubblica al collasso"

Il capogruppo di Partito Democratico-Articolo Uno nel consiglio regionale della Liguria è tornato a mettere l'accento su quelli che sono i problemi del sistema sanitario sul nostro territorio

Il capogruppo di Partito Democratico-Articolo Uno nel consiglio regionale della Liguria, Luca Garibaldi, in vista della mobilitazione nazionale del Pd a Roma per la sanità pubblica il prossimo 11 novembre, è tornato a mettere l'accento su quelli che sono i problemi sul nostro territorio.

"Il Governo è alle prese con la manovra di bilancio - ricorda Garibaldi -, un documento che doveva essere 'blindato' e che in realtà, ancora prima di iniziare la discussione, è già stato smentito e riscritto più volte. Ma i dati che emergono sono assolutamente preoccupanti".

"Anche i 3 miliardi in più per la sanità - prosegue il capogruppo del Pd - previsti dalla manovra alla fine si rivelano insufficienti, perché serviranno quasi totalmente per il rinnovo dei contratti e non per aumentare le prestazioni. Su liste d'attesa, medicina territoriale, nuove assunzioni, c'è molto poco".

"Nel frattempo - precisa Garibaldi - il quadro ligure è ancora più allarmante. Da anni medici e infermieri lavorano ininterrottamente con il 30% del personale in meno nei propri reparti, cercando di tenere in piedi quella struttura preziosa e sempre più fragile chiamata sanità pubblica. Nell'iniziativa di sabato scorso a Lavagna abbiamo provato a fare il punto sulla situazione, utilizzando anche alcuni dati".

"Il più eclatante - prosegue Garibaldi - riguarda i tempi per gli esami: 626 giorni per una colonscopia in Asl 4. Luglio 2025. Il tutto mentre cresce il ricorso al privato, senza che nessuno verifichi fino in fondo qualità ed efficacia delle prestazioni".

"È un tema molto poco sottolineato - continua il capogruppo dem -: abbiamo dato 40 milioni di euro al privato convenzionato per esami e prestazioni. Chi verifica la qualità dei macchinari e delle strutture? Chi verifica che le strutture private abbiano forme contrattuali d'assunzione del personale sottoscritti da sindacati maggiormente rappresentativi e non contratti 'pirata'?".

"Siamo di fronte - aggiunge Garibaldi - a una sanità divisa sempre di più tra chi di fronte alle difficoltà paga e chi aspetta, o peggio ancora rinuncia a curarsi. Siamo a un punto critico: anni e anni di scarsa manutenzione della sanità pubblica rischiano, e lo vediamo ogni giorno, di far implodere la sanità pubblica".

"Serve un cambio di rotta coraggioso - conclude -, a ogni livello, una mobilitazione costante per presidiare il diritto alla cura delle persone. Con risorse in più, per pagare di più chi medici e infermieri, con un'idea nuova di sanità, sempre più capace di fare prevenzione, di tessere reti di prossimità sul territorio, che contrasti la desertificazione sanitaria di grandi parti del nostro Paese e una nuova alleanza sociale per la cura e la salute".

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