Il Salone del Maggior Consiglio, l'arte e la storia
Il Salone del Maggior Consiglio è noto oggi come uno spazio culturale, centro di incontri, conferenze, concerti e spettacoli aperti al pubblico. In realtà, in passato, era un luogo fortemente simbolico e riservato: era lo spazio del potere della Repubblica di Genova, la sede in cui si riuniva il Maggior Consiglio del Senato dei nobili e sede di Rappresentanza del governo, in cui si svolgevano i più importanti cerimoniali e le funzioni politiche della Repubblica. La sua storia affonda le radici nel periodo più intenso della storia di Genova, quando all’apice della ricchezza della Repubblica fu costruito Palazzo Ducale, e si intreccia con la storia dell’Italia e dell’Europa.
L’immagine attuale del Salone è quella sette – ottocentesca, ma le dimensioni restano sostanzialmente quelle della “Sala Grande” trecentesca e del Salone vannoniano del Cinquecento, dove appunto si riunivano i 400 nobili genovesi che detenevano il potere della Repubblica e dove avveniva la solenne incoronazione del Doge.
Riccamente decorato, secondo il progetto dell’architetto Cantoni, Il Salone presenta un’unitarietà cromatica di bianchi, grigi, verdi, rossi presente nei marmi e negli stucchi del pavimento, delle pareti e della volta, creando un effetto di grande suggestione. Statue in stucco ai lati del grande portale d’ingresso rappresentano le allegorie della Concordia e della Pace e quelle che affiancavano il trono, andato distrutto, la Giustizia e la Fortezza. Nelle otto nicchie laterali del Salone si trovavano le statue di Uomini illustri, andate però distrutte durante la rivoluzione del 1797, anno che segnò la fine della Repubblica..
Una parte del notevole corredo pittorico è costituito da una serie di grandi tele con soggetti allegorici e sagome con putti inserite nelle nicchie quadrangolari, il tutto dipinto a chiaro-scuro. Opere eseguite per tentare di dare una sistemazione all’assetto decorativo in occasione della venuta a Genova di Napoleone nel luglio del 1805, un mese dopo la richiesta di annessione all’Impero francese da parte di ciò che rimaneva della Repubblica Ligure. Tra le opere più significative, si ricorda sopra l’ingresso La battaglia della Meloria, opera di Giovanni David, notevole figura d’artista formato nelle esperienze romane e venete e, soprattutto, legato ai Durazzo, una delle famiglie aristocratiche genovesi più attente alle novità culturali internazionali.
Sulla volta, si ammira ancora oggi il dipinto l’Allegoria del commercio dei liguri, realizzato da Giuseppe Isola nel1875, in cui la fortuna e ricchezza del porto di Genova sono sotto la protezione delle divinità classiche, prima fra tutte Mercurio, dio del commercio e sulla sommità anche dall’Italia turrita, personificazione della Nazione, immagine diffusa negli anni successivi all’Unità d’Italia.
Una storia affascinante, vivace e ricca di curiosità che sarà presentata dal direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, come guida d’eccezione in un percorso inedito giovedì 29 e venerdì 30 agosto 2019, alle ore 11 e alle ore 15.
Posti limitati, ingresso 5 euro. Durata 1h circa, prenotazione obbligatoria a prenotazioni@palazzoducale.genova.it