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Waterfront, Pd: "121 negozi, 19 bar e ristoranti e un maxi-supermercato"

Il capogruppo del Partito Democratico, Simone D’Angelo ha depositato un’interrogazione urgente per la prossima seduta consiliare, chiedendo chiarimenti alla Giunta sull’esistenza di studi che giustifichino questa scelta scellerata e la compatibilità del progetto con il Puc vigente

Il Gruppo consiliare Partito Democratico di Genova intende chiedere chiarimenti alla giunta a proposito delle attività commerciali che troveranno posto nell'area del waterfront, con nuovi 50mila mq di spazi destinati al commercio, di cui 28mila mq di superficie commerciale utile, tra cui 121 negozi, 19 bar e ristoranti, 3 medie superfici, 3 unità leisure e 1 maxi-supermercato.

"Il progetto del nuovo Palasport - dichiarano i dem -, ribattezzato significativamente 'Waterfront Mall', destina 50mila quadrati di superficie ad attività commerciali. Quest'area, sommata agli esercizi commerciali previsti per i piani terra degli altri edifici del Waterfront, costituirà, di fatto, un nuovo mega-centro commerciale per la città, con all'interno l'immancabile supermercato".

"Con questo progetto - prosegue il gruppo Pd -, non solo la Giunta Bucci tradisce lo spirito della riqualificazione e viene meno agli accordi presi nel passato con cittadini e commercianti, ma viola anche il Puc vigente, che prevede come funzione principale dell'area del Palasport quella di ospitare 'residenze, uffici, strutture ricettive alberghiere, servizi privati e di uso pubblico' e come funzione complementare quella di ospitare distretti commerciali, ma solo di natura tematica. L'inserimento di un centro commerciale di 28mila metri quadrati, su una superficie totale di 50mila, tuttavia, si configurerebbe come funzione principale, non complementare, ed essa non consente la destinazione commerciale".

"In merito alla questione, il Gruppo del Partito Democratico - conclude ha convocato una conferenza stampa martedì 6 giugno alle ore 12 a Palazzo Tursi. Il capogruppo Simone D'Angelo ha inoltre depositato un'interrogazione urgente per la prossima seduta consiliare, chiedendo chiarimenti alla Giunta sull'esistenza di studi, che giustifichino questa scelta scellerata e la compatibilità del progetto con il Puc vigente".

La replica del vice sindaco Piciocchi

"In ordine al comunicato stampa emesso dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, relativo alla consistenza dei futuri insediamenti commerciali nel Waterfront di Levante, occorre formulare alcune considerazioni. Corre l'obbligo di ricordare - dichiara il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi -, anzitutto, che il Partito Democratico, al termine del mandato della giunta Doria, ha lasciato l'area del Waterfront di Levante in una condizione di totale desolazione e di abbandono, nell'assenza più completa di qualsivoglia prospettiva, situazione che è stata anche stigmatizzata nell'anno 2018 dalla Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo della Regione Liguria, per i gravi danni che ha arrecato al bilancio del Comune di Genova".

"Ciò premesso - prosegue Piciocchi -, si deve osservare che la superficie commerciale nell'area in questione è stata individuata attraverso il Piano Urbanistico Operativo approvato nell'anno 2019 entro i limiti stabiliti dal Piano Urbanistico Comunale varato dal sindaco Doria e dall'allora assessore Bernini nel 2015".

"Ne discendono due importanti conseguenze - continua Piciocchi -: la prima è che il comunicato odierno e la conferenza stampa del Partito democratico indetta per domani sono intempestivi di almeno 8 anni, se guardiamo all'approvazione del Puc fatta dalla sinistra nel 2015, e di almeno 4 anni, se ci collochiamo al momento della predisposizione del Puo; la seconda è che il Puo citato ha avuto il merito, rispetto alle più vaste superfici assentite dallo strumento urbanistico generale voluto dalla giunta Doria, di limitare il commercio a spazi più ridotti e ad alcuni tematismi, legati prevalentemente allo sport e alla nautica da diporto".

"A riprova di ciò - prosegue il vice sindaco -, basti dire che, a fronte dei 56mila mq di superfici commerciali assentibili in base al Puc, ne sono stati previsti e autorizzati 15mila. Già sono sufficienti queste sole considerazioni per smascherare il vero intento del comunicato del Pd, che appare solo strumentale a un attacco gratuito all'attuale giunta nei giorni in cui la città ha potuto toccare con mano gli importanti avanzamenti del cantiere del Waterfront di Levante".

"Venendo più dettagliatamente al merito della contestazione - continua Piciocchi -, i numeri relativi alle superfici degli insediamenti commerciali forniti dal citato comunicato sono del tutto fantasiosi: non esistono, infatti, 50mila mq di superficie commerciale. Il provvedimento di autorizzazione preventiva rilasciato nel 2020 da Regione Liguria circa il distretto commerciale tematico, emesso in esito ad apposita conferenza di servizi in cui sono intervenute anche le parti sociali e le associazioni rappresentative del commercio, prevede, come detto, una superficie di 15mila mq vincolata ai tematismi sopra descritti, che non consentiranno, quindi, l'insediamento di qualsivoglia attività commerciale".

"Vogliamo sottolineare, infine, che il Waterfront di Levante sarà un potente attrattore per la città di Genova - conclude -, che, grazie a interventi pubblici come questi, vuole porsi come città innovativa e che sa trasformarsi, all'avanguardia e moderna, massimamente attenta ai temi ambientali: insomma, una grande città internazionale, capace di generare investimenti importanti e in grado di catalizzare numerosi turisti e visitatori. La capacità di attrazione dall'esterno del Waterfront (promenades pubbliche sul mare, architettura, nuovi concetti di vita, parchi pubblici, palasport, fiera, diporto ecc.) dovrà permettere di irrorare, come siamo convinti, di nuova utenza anche il centro cittadino: anche questo è l'obiettivo su cui ci vogliamo misurare. Si comprende che questo obiettivo risulti distonico a chi si vantava di guidare la città verso la decrescita felice".

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