rotate-mobile
Cronaca

Adescava giovanissime in Rete e le ricattava, 40enne in manette

L’uomo era riuscito a convincere una ragazza di appena 17 anni ad allontanarsi dalla famiglia per stare con lui. A fermarlo, gli agenti della Squadra Mobile

Adescava ragazze, alcune giovanissime, sui social network, convincendole a inviargli foto e video di natura intima e usando il materiale per soggiogarle e ricattarle: al centro della vicenda un 40enne genovese, che nei giorni scorsi è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Genova dopo lunghe e serrate indagini coordinate dalla Procura. 

Stando a quanto ricostruito dagli uomini del dirigente Marco Calì, l’uomo sfruttava Facebook, Instagram e altri social network per costruirsi profili fittizi e avvicinare le ragazze, che dopo giorni di messaggi e conversazioni in chat arrivavano a fidarsi al punto da mandargli scatti e video intimi e privati.

L’uomo, a quel punto, usava le foto per stringere la presa sulle sue vittime, che al primo accenno di voler troncare la relazione si ritrovavano ricattate proprio con ciò che avevano inizialmente condiviso fidandosi .

Stando alle stime degli investigatori, a oggi sarebbero 3 le vittime cadute nella rete del quarantenne, anche se proseguono le indagini per stabilire se ve ne siano altre che non hanno sporto denuncia: una trentenne e una quarantenne genovesi, che dopo essere state avvicinate via Facebook avevano iniziato una relazione ed erano state minacciate quando avevano deciso di interromperla, e una 18enne di Milano.

Proprio quest'ultima, da poco diventata maggiorenne, era letteralmente succube del suo aguzzino, con cui ha vissuto sino al momento dell’arresto: residente a Milano, aveva abbandonato la famiglia per raggiungere il quarantenne nel capoluogo ligure, intrecciando con lui un rapporto morboso basato sulla prevaricazione.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Mobile, l'uomo aveva approfittato del momento di debolezza e insicurezza attraversato dalla giovanissima (ai tempi dei primi contatti ancora minorenne) per carpirne la fiducia e trasformarsi in un punto di riferimento in grado di tenerla lontana dalla famiglia. Proprio i genitori della ragazza avevano sporto formalmente denuncia, sperando in un intervento della polizia.

Quando gli agenti lo scorso venerdì hanno fatto irruzione a casa dell’uomo, nel quartiere genovese di Quezzi, hanno trovato la 18enne insieme con la madre e la zia dell'uomo, una situazione di profondo degrado che li ha spinti ad avvisare i servizi sociali territoriali. Il quarantenne è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale e minorata difesa per quanto riguarda la ragazza, mentre per le altre sue vittime le accuse sono di interferenza illecita nella sfera privata ed estorsione: nel caso della trentenne genovese, l'uomo aveva inviato fotografie e video privati ad alcuni familiari dopo il tentativo di metter fine alla relazione.

Un gesto che lo scorso maggio aveva spinto la donna a rivolgersi alla polizia, dando il via alle indagini: «Mai come oggi è importante sottolineare la cautela e l’attenzione necessaria nell’utilizzare i social network - è il commento di Marco Calì, dirigente della Squadra Mobile - La Rete non dimentica nulla, non cancella nulla, e una volta che vi si è immesso qualcosa è difficile farlo tornare indietro. Succede spesso che malintenzionati si mascherino dietro un falso profilo per accedere alla sfera più intima e privata di potenziali vittime, ed è fondamentale tenerlo presente ogni volta che si utilizzano i social network».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Adescava giovanissime in Rete e le ricattava, 40enne in manette

GenovaToday è in caricamento