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Cronaca

Carlo Felice, sciopero della Cgil: a rischio lo spettacolo di fine anno

L'opera "Il pipistrello" potrebbe andare in scena ma senza attrezzisti, truccatori e altre figure tecniche che chiedono contratti stabili

Fine anno agitato al Carlo Felice. Dopo l'approvazione del bilancio, che era stato però appena bocciato dal Collegio dei revisori, la Cgil proclama lo sciopero per Capodanno.

A rischio, dunque, la prima de "Il pipistrello", l'opera di Johann Strauss junior, affidata alla bacchetta di Fabio Luisi per l'ultimo dell'anno e in programma alle 17 in particolare pe rla mancanza di figure tecniche. "Le motivazioni sono diverse - dichiarano i sindacalisti - vanno bene i bandi di assunzione, ma avevamo chiesto di affrontare il tema dei lavoratori serali che da troppo tempo lavorano in maniera precaria e non abbiamo avuto risposte". Sullo stato di agitazione pesano anche gli eccessivi investimenti sulle consulenze esterne oggetto di attenzione anche da parte della procura.

In più, manca ancora il nuovo vicepresidente dopo le dimissioni di Roberto Pani, non sempre in linea con il sovrintendente Claudio Orazi. Il bilancio è stato bocciato dall'organo tecnico per diverse ragioni: l'eccessivo ritardo nelle tempistiche di pagamento dei fornitori e dei dipendenti, il tema dei ricavi da biglietti stimati (2,8 milioni) ed effettivamente incassati (la metà), la politica di svendita dei biglietti con posti offerti a prezzi stracciati, spesso con donazioni gratuite anche in occasione di spettacoli di "punta" come per la prima della stagione in corso "Betarice e Benedict". 

Il teatro, in un comunicato stampa, ha parlato della prossima emanazione di bandi per 26 nuovi posti di lavoro così ripartiti: 9 professori d'orchestra, 11 artisti del coro e 6 tecnici che si aggiungono a 40 stabilizzazioni. Sulla questione del bilancio è invece intervenuto il sindaco Marco Bucci che è anche presidente del consiglio di indirizzo della Fondazione teatro Carlo Felice: "I revisori hanno tutto il diritto di svolgere il loro lavoro e noi accettiamo il loro contributo come monito".

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