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Cronaca

Carlo Felice, la procura apre un'inchiesta sulle consulenze

Ipotesi reato di falso e di abuso ufficio per una serie di contratti affidati ad ex collaboratori dei ministri M5S Dadone e Bonisoli per il Premio Paganini

Sospetti di falso e abuso d’ufficio. Sono i reati ipotizzati dalla procura di Genova che ha aperto un fascicolo sul caso delle consulenze del Carlo Felice.

Nel mirino sono finiti tre contratti da circa 200mila euro di soldi pubblici per il biennio 2022-23 stipulati con tre collaboratori stretti di Fabiana Dadone, ex ministra alle Politiche giovanili. Una tripletta arrivata sette mesi dopo la sesta Conferenza sulle dipendenze, evento organizzato proprio dal dicastero di Dadone a Genova. Due giorni di incontri a palazzo Ducale e una serata in musica al Carlo Felice. Appuntamenti a cui hanno lavorato anche Marco Sanzari, Manuela Svampa e Matteo Ventricelli, i tre poi assunti dal Carlo Felice con l’incarico di curare l'edizione 2023 del premio internazionale di violino intitolato a Niccolò Paganini, sostenuto direttamente dal comune di Genova. 

Il caso è arrivato sulla scrivania del procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, che coordina il gruppo reati contro la pubblica amministrazione, dopo un esposto presentato dal collegio dei revisori contabili della Fondazione Teatro Carlo Felice.

Un altro aspetto che i magistrati vogliono chiarire riguarda la collaborazione del baritono Pier Luigi Dilengite "sotto contratto" con il Carlo Felice per 30mila euro e i suoi legami con il sovrintendente del teatro lirico genovese, Claudio Orazi.

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