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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Sampierdarena

Alberto Scagni, la polizia scientifica nella cella dell'aggressione

Il 43enne picchiato selvaggiamente dai due compagni di carcere è ancora in coma farmacologico dopo i numerosi interventi chirurgici a cui è stato sottoposto. I suoi legali hanno presentato un altro esposto in procura a Genova per il primo pestaggio a Marassi

L'accertamento tecnico condotto dalla procura di Imperia nella cella del carcere di Sanremo, teatro dell'aggressione subita dieci giorni fa da Alberto Scagni, è durato l'intero pomeriggio.

Scagni, condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l'omicidio della sorella Alice è stato brutalmente aggredito da due detenuti stranieri. La polizia scientifica ha esaminato la scena del pestaggio alla presenza degli avvocati dell'assassino, Mirko Bettoli e Alberto Caselli Lapeschi.

I legali hanno presentato un esposto alla procura per far luce sulla violenta aggressione che ha messo in pericolo la vita del detenuto di 42 anni, considerato semi infermo di mente. Al momento, Scagni è ancora in uno stato di coma farmacologico dopo diversi interventi chirurgici.

Secondo gli avvocati di Scagni, il loro assistito non avrebbe dovuto condividere la cella con altre due persone, specialmente considerando che meno di un mese fa era stato picchiato dal compagno di cella nel carcere di Marassi, il che aveva portato al suo trasferimento.

Tuttavia, Lapeschi e Bettoli hanno riscontrato difficoltà nel ottenere informazioni dal carcere genovese nonostante numerosi tentativi tramite posta certificata. I legali d'accordo hanno deciso di presentare un altro esposto contro ignoti, questa volta presso la procura di Genova, per identificare il compagno di cella di Alberto che lo ha aggredito.

Dell'accertamento tecnico è stata anche informata Antonella Zarri, madre di assassino e vittima, che ha commentato ancora una volta i tempi e la modalità della giustizia sui social: "La giustizia funziona. Sono stata avvisata telefonicamente che domattina (giovedì 30 novembre, ndr) vi sarà un accertamento tecnico irripetibile sulla cella di Alberto. Poiché mio figlio è in coma lo notificano a me come madre, presumo per poter esercitare i diritti che mi competerebbero in questo momento. Ovviamente io non ho ricevuta ancora notifica. Non so di che cosa si tratta e nemmeno a che ora si svolgerebbero le operazioni irripetibili. Io vorrei nominare l’avv. Fabio Anselmo ed eventualmente anche un mio consulente ma come faccio a quest’ora ? Conosco solo il nome della pm".

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