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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Allarme pediatri, in Liguria ne mancano 20

"Guardando ai numeri di pensionamenti attesi e dei nuovi pediatri è ragionevolmente certo che nei prossimi anni la carenza non potrà che acuirsi ulteriormente", spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Secondo quanto previsto dal Ministero della Salute, il numero massimo di assistiti di un pediatra è fissato a 800, la media regionale è di 898 assistiti

Sono circa venti i pediatri di libera scelta mancanti in Liguria, ipotizzando una media di 800 assistiti, che è il tetto massimo possibile. Lo rivela la Fondazione Gimbe, che ha pubblicato un report nazionale.

A livello nazionale mancano almeno 840 pediatri e tra il 2019 e il 2021 sono diminuiti del 5,5%. Ogni pediatra deve seguire in media 100 bambini oltre la soglia massimale di 800 piccoli da assistere a testa, con picchi di oltre 1.000 assistiti in Piemonte, Toscana e Provincia di Bolzano.

La media regionale è di 898 assistiti per pediatra di libera scelta, superiore alla media nazionale (896 assistiti per pediatra) e al di sopra del massimale senza deroghe (ovvero 800 assistiti per pediatra). A livello regionale solo Umbria (784), Sardegna (788), Sicilia (792) e Molise (798) rimangono al di sotto del massimale senza deroghe.

"Lo scenario - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - è molto più critico di quanto lasciano trasparire i numeri: infatti, con un tale livello di saturazione non solo viene meno il principio della libera scelta, ma in alcune Regioni diventa impossibile trovare disponibilità di pediatri di libera scelta, in particolare nelle aree interne o disagiate dove i bandi per le zone carenti vanno spesso deserti".

"La carenza di pediatri di libera scelta - prosegue Cartabellotta - deriva da errori di programmazione del fabbisogno, in particolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e borse di studio per la scuola di specializzazione. Ma rimane fortemente condizionata sia da miopi politiche sindacali, sia da variabili locali non sempre prevedibili che rendono difficile calcolarne il fabbisogno".

"Innalzare l'età pensionabile a 72 anni - conclude Cartabellotta - e aumentare il massimale a 1.000 servono solo a mettere 'la polvere sotto il tappeto' e non a risolvere il grave problema della carenza dei pediatri di libera scelta. In tal senso servono un'adeguata programmazione, modelli organizzativi che puntino sul lavoro di team, grazie anche alle Case di comunità e alla telemedicina, oltre che accordi sindacali in linea con i reali bisogni della popolazione. Perché guardando ai numeri di pensionamenti attesi e dei nuovi pediatri è ragionevolmente certo che nei prossimi anni la carenza non potrà che acuirsi ulteriormente".

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