Omicidio di via Fillak, chiesti 30 anni per il marito di "Nena"

Il pubblico ministero Gabriella Marino ha chiesto 30 anni di carcere senza attenuanti per Javier Napoleon Pareja Gamboa, l’operaio edile di 52 anni accusato (e reo confesso) di avere ucciso con una coltellata la moglie,  Angela “Nena” Reyes, nel suo appartamento di via Fillak la sera dello scorso 8 aprile.

Gamboa si è presentato in tribunale martedì mattina per la prima udienza del processo con rito abbreviato, in cui ha anche presentato una lettera in cui ha spiegato le ragioni che l'hanno portato ad aggredire e uccidere la Reyes. 

Presenti in tribunale anche i familiari di Angela, la mamma Jenny Reyes e il figlio Napoleone, che ha deciso di costituirsi parte civile contro il padre - assistito dall’avvocato Giuseppe Maria Gallo - e che nel corso dell'udienza è scoppiato in lacrime ed è uscito dall'aula insieme con la nonna, preferendo poi restare fuori sino al termine. 

La sentenza è attesa per il 5 dicembre: «Siamo molto soddisfatti della richiesta avanzata dal pm, che ha sottolineato anche la necessità di non tenere conto né concedere alcuna attenuante - ha detto l'avvocato Gallo - Se il giudice decidesse di accoglierla si tratterebbe senza ombra di dubbio di una sentenza esemplare».

Prima dell’udienza, un piccolo corteo si è mosso da piazza De Ferrari verso il tribunale per ricordare Angela e chiedere giustizia per l’ennesimo femminicidio e per una donna che per anni, stando a quanto raccontato dai familiari, ha lottato contro le violenze fisiche e psicologiche perpetrate dal marito.

Lo stesso Gamboa, ai poliziotti che lo avevano individuato in zona Voltri dopo tre giorni di fuga, aveva ammesso di avere sferrato la coltellata in preda a un raptus di gelosia: «Mi tradiva e mi umiliava, ho perso la testa».