rotate-mobile
Cronaca Marassi / Corso Alessandro de Stefanis

Lanci di droga e telefoni in carcere, il Sappe: "Servono droni, grate e sentinelle"

Nelle ultime ore un 19enne è stato arrestato per aver lanciato un pacco dall'esterno, proteste tra i detenuti sedate dalla polizia penitenziaria

Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria lancia un grido d'allarme sulla situazione all'interno del carcere di Marassi. Nelle scorse ore è stato arrestato un 19enne sorpreso a lanciare un pacco con droga e telefoni all'interno del penitenziario, poi è scoppiata una protesta all'interno con detenuti barricati nelle celle che hanno dato fuoco ad alcuni oggetti. 

Lancia droga e telefoni in carcere e viene arrestato, all'interno scoppia la rivolta

"Giornata di follia e denuncia - attacca il segretario ligure del Sappe Vincenzo Tristaino - un elogio ai colleghi che hanno arrestato l'uomo e che hanno sedato con professionalità e competenza la protesta violenta evitando che diventasse una vera e propria rivolta. Da anni denunciamo questi lanci. Servono grate, droni, sentinelle e un servizio automontato dedicato per stroncare i tentativi illeciti di introduzione e possesso di droga e microcellulari, dalle dimensioni sempre più ridotte, da parte dei detenuti. Ci auguriamo che al più presto, il personale del corpo di polizia penitenziaria di Marassi venga dotato di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno, come il potenziamento tecnologico della sala regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna".

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda che "il sindacato da decenni chiede riforme concrete come l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare le pene nelle loro carceri. Chiediamo anche la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose".

Poi il leader del Sappe sottolinea l’allarme connesso all’ingresso illecito e all’uso in carcere di telefonini: "Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Vanno adottate soluzioni drastiche come la schermatura delle sezioni detentive, delle celle e degli spazi nei quali sono presenti detenuti, all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone Al governo Meloni, che pure ha deliberato importanti provvedimenti sul fronte penitenziario chiediamo, oltre alla dotazione del taser per potersi difendere dai detenuti violenti, di fare presto anche sul fronte della schermatura dei penitenziari all’uso dei cellulari".

Continua a leggere le notizie di GenovaToday, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale WhatsApp

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lanci di droga e telefoni in carcere, il Sappe: "Servono droni, grate e sentinelle"

GenovaToday è in caricamento