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Cronaca Camogli

La polizia provinciale salva un falco dai gabbiani

Per il commissario straordinario della Provincia di Genova «un’operazione corale, molto efficace e che ha salvato la vita a questo falco attaccato dai gabbiani» però Piero Fossati lancia l’allarme sul futuro dei soccorsi alla fauna selvatica

Genova - Salvato dall’annegamento e dai micidiali rostri dei gabbiani. È finita bene l’avventura di un falco laniero, fatto precipitare fra le onde al largo di Camogli da un attacco dei gabbiani che poi l’avrebbero divorato.

La rete di salvezza per il rapace unisce la barca di un diving camoglino, la Polizia Provinciale, un veterinario della Lipu e, per farlo tornare a casa dal falconiere pavese proprietario dell’esemplare è stato prezioso anche il contributo della Forestale.

«Su segnalazione del diving B&B che aveva raccolto l’animale in acqua – racconta il commissario Giorgio Mastrocola della Polizia Provinciale – siamo intervenuti per prelevarlo e soccorrerlo e la pattuglia ha poi affidato il falco al dottor Aldo Verner (veterinario e delegato provinciale Lipu) che ha subito visitato e poi rifocillato l’animale trovato in buone condizioni nonostante i pericoli corsi».

Durante la visita è arrivata la scoperta che il rapace «inizialmente si era pensato a un falco pellegrino – dice il dottor Verner – ma le zampe azzurre erano tipiche di un falco laniero giovane» non era un esemplare selvatico, ma apparteneva a un falconiere perché ne aveva l’anello di riconoscimento.

Avvisata la Forestale, competente sulla registrazione dei rapaci da falconeria, è stato poi identificato il proprietario, nel pavese. «Durante una tempesta di vento – spiega il veterinario – si erano aperte le voliere ed erano fuggiti un falco di Harris, simile a una poiana, ritrovato dopo alcune ore e il falco laniero, di cui si erano perse le tracce sino al nostro salvataggio in mare».

Per il commissario straordinario della Provincia di Genova «un’operazione corale, molto efficace e che ha salvato la vita a questo falco attaccato dai gabbiani» però Piero Fossati lancia l’allarme sul futuro dei soccorsi alla fauna selvatica in difficoltà o ferita perché «per cause che non dipendono dalla nostra volontà, saremo costretti a sospendere questo importante servizio» (e questa situazione «preoccupa molto anche le associazioni» dice Aldo Verner).

Ad occuparsi per conto della Provincia della fauna selvatica in difficoltà, sino allo scorso 15 luglio, era l’Enpa, sulla base di una specifica convenzione «che non proseguirà perché l’ente per la protezione degli animali ha rifiutato la massima offerta economica possibile per la Regione e la Provincia – dice Piero Fossati – per continuare l’accordo sino a fine anno».

Dal 1988, ricorda il commissario della Provincia di Genova «il nostro ente ha sempre garantito, sulla base delle specifiche normative, anche il recupero, la cura, la riabilitazione e la successiva reintroduzione nell’ambiente naturale degli animali selvatici feriti o in difficoltà. Dal luglio 2007 le azioni di recupero erano state affidate, tramite bando, con una convenzione alla sezione provinciale genovese Enpa e sino al luglio 2009 la Provincia le erogava 15.600 euro annui per queste attività».

Dal luglio 2009 al 15 luglio scorso la cifra era stata aumentata a 39.600 euro annui. «Poi, tre mesi prima della scadenza dell’ultima convenzione – ribadisce Piero Fossati - la Provincia ha comunicato ai soggetti interessati, tra cui Enpa, che per i pesantissimi tagli di bilancio non erano disponibili risorse per una nuova gara. Contemporaneamente abbiamo chiesto alla Regione un sostegno per l’unica strada percorribile sul piano della legittimità e della sostenibilità finanziaria, ossia la proroga del servizio, a condizioni invariate, sino a fine 2012».

Per proseguire in questo periodo l’intesa la Provincia aveva proposto all’Enpa la somma di 18.000 euro
«con uno specifico contributo regionale per poterla garantire». Ma questo sforzo «con l’offerta di una cifra superiore a quella che l’Enpa riceveva, per tutto l’anno, sino al 2009 – dice Piero Fossati - è stato frustrato dal netto rifiuto della stessa Enpa che, addirittura, quattro giorni prima dell’incontro con la Provincia per verificare condizioni e possibilità della prosecuzione, definiva sul proprio sito ‘ridicola’ la cifra proposta da Provincia e Regione».

Per il commissario della Provincia «è un comportamento che amareggia e davvero inspiegabile. A meno che, ma spero non sia così, tutto questo non origini dalle polemiche, molto violente e con giudizi ed espressioni francamente inaccettabili, che l’Enpa e altri avevano scatenato nei confronti della Provincia di Genova e del sottoscritto in riferimento all’autorizzazione del piano di abbattimenti selettivi di caprioli e daini sul territorio».

La Provincia ricorda inoltre che se associazioni, enti e cittadini trovassero animali selvatici feriti o in difficoltà possono rivolgersi a strutture con personale veterinario qualificato, sostenendo le relative spese e comunicando il ritrovamento anche alla Polizia provinciale.

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